2008:CATTOLICI E LIBERALI PERCHE'?

Nel ‘900, molti liberali europei si sono trovati spesso in conflitto con la Chiesa. L’Italia e la Francia si sono costituiti proprio come Stati-nazione con una lotta (anticlericalismo) nei confronti della Chiesa cattolica. Ora, i tempi sono maturi per superare quel razionalismo chiuso e per aprire il liberalismo al messaggio Cristiano. A tal fine, non occorre che il liberale sia credente (la fede si gioca in un incontro personale con Dio), ma consapevole che sulla cultura Cristiana si è fondata l'Europa.
In passato il progressivo rinnegamento di queste radici ha consegnato il "vecchio continente" nelle mani di regimi liberticidi e sanguinari (comunismo e nazi-fascismo). Oggi il pericolo si chiama laicismo e fondamentalismo! Ecco le ragioni del nuovo progetto liberale: credenti e non credenti insieme per assicurare a Lesina, in Italia, in Europa.. un alba di libertà!

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mercoledì 3 giugno 2009

Votare? Si... ma per chi?

Una delle discussioni che di sicuro vengono affrontate maggiormente nelle nostre case in questi giorni è: “Chi votare?”.
Dal vocabolario DeAgostini il verbo “votare” significa “manifestazione della propria scelta in un'assemblea o in occasione di elezioni”.
Non voglio soffermarmi tanto sull’importanza dell’andare a votare, ma più che altro su un altro punto importante che scaturisca proprio dal significato della parola “votare”, e cioè: votare = scegliere.
Sempre dal vocabolario DeAgostini il verbo “scegliere” significa “prendere tra più persone, cose, proposte, ecc. quella che per un preciso motivo si preferisce”.
In che modo scegliamo chi votare? Quali sono i motivi per il quale scegliamo una determinata persona invece che un’altra? Quali sono le dinamiche che ci spingono ad una determinata scelta?
Li votiamo per la loro:
- Ideologia politica
- Spiccata capacità
- Affezione al territorio
- Simpatia
- Favore ricevuto
- Promesse di lavoro
- Stretta parentela
- Ecc …
Sono queste e molte altre le domande che spesso ci poniamo prima di apporre la nostra X su uno qualsiasi dei candidati.
Oggi, a pochi giorni dalle Elezioni, ognuno di noi sa perché e per chi andrà a votare, ma credo che il nostro voto non debba andare a coloro ai quali siamo legati per parentela o simpatia, o ancora a coloro che si sono prodigati nei nostri confronti per favori particolari o promesse di lavoro, ma a coloro che hanno intenzione di fare veramente “politica”, che per definizione è: “l'Arte di governare e amministrare con saggezza la società di cui ne siamo parte”.
di Michele Nazario Murgano

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