2008:CATTOLICI E LIBERALI PERCHE'?

Nel ‘900, molti liberali europei si sono trovati spesso in conflitto con la Chiesa. L’Italia e la Francia si sono costituiti proprio come Stati-nazione con una lotta (anticlericalismo) nei confronti della Chiesa cattolica. Ora, i tempi sono maturi per superare quel razionalismo chiuso e per aprire il liberalismo al messaggio Cristiano. A tal fine, non occorre che il liberale sia credente (la fede si gioca in un incontro personale con Dio), ma consapevole che sulla cultura Cristiana si è fondata l'Europa.
In passato il progressivo rinnegamento di queste radici ha consegnato il "vecchio continente" nelle mani di regimi liberticidi e sanguinari (comunismo e nazi-fascismo). Oggi il pericolo si chiama laicismo e fondamentalismo! Ecco le ragioni del nuovo progetto liberale: credenti e non credenti insieme per assicurare a Lesina, in Italia, in Europa.. un alba di libertà!

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sede legale: via G. Mazzini, 10- 71010 Lesina (FG)cattolicieliberali@alice.it

venerdì 29 maggio 2009



Giornata piena di impegni politici quella di ieri per il Comitato Civico Cattolico-Liberale Lesina, i cui massimi esponenti hanno preso parte in mattinata ad una riunione di vertice del partito Popolo della Libertà di Lucera in presenza della candidata al Parlamento Europeo Barbara Matera, il candidato sindaco di Lucera Pasquale Dotoli e il segretario del Pdl lucerino Giovanni Tucci. La decisione di apportare il proprio contributo elettorale in favore di Barbara Matera è stata poi consolidata in serata quando, in seguito ad una riunione del Movimento Comunione e Liberazione di Sannicandro Garganico tenuto da don Roberto e don Matteo De Meo, sono stati indicati i punti sostanziali per i quali optare in queste elezioni, cioè indirizzare la propria scelta di voto verso chi rafforzerà la successiva elezione di Mario Mauro alla presidenza del Parlamento Europeo. Mario Mauro è esponente del movimento cattolico Comunione e Liberazione, già europarlamentare che da tempo si batte per la difesa in Europa della Libertas Ecclesiae.

Il 6 e 7 giugno alle Elezioni Europee, il Comitato Civico Cattolici e Liberali Lesina
vota per il Rinnovamento,
vota per la difesa dei valori Cristiani in Europa,
vota per la Libertà e il sostenimento della Responsabilità,
vota per Barbara Matera








giovedì 28 maggio 2009

Dove è finito il PDL??

Il titolo di cui sopra parla chiaro. Il 6 e 7 giugno nel nostro paese siamo chiamati alle urne per il rinnovo dell’ Amministrazione Comunale e per esprimere la nostra preferenza per le Elezioni Europee. Per le strade del paese ci sono una marea di bigliettini e volantini riconduenti il simbolo del Popolo della Libertà, il partito che fa capo a Berlusconi, l’ attuale Presidente del Consiglio dei Ministri. Questo, però, non deve trarre in inganno perché nella competizione elettorale per l’ elezione del nuovo Sindaco di Lesina ci sono tre liste civiche e nessuna fa riferimento a qualche partito di caratura nazionale. Il centro-destra, che per l’occasione lo definiamo tale solo perché la maggior parte dei candidati hanno militato in partiti di tale fazione politica, si presenta con la lista Gaetano Matarante il cui simbolo “Forza Lesina” richiama il vecchio partito di Forza Italia, e con la lista Giovanni Schiavone il cui simbolo “il Popolo di Lesina” si rifà a quello del Popolo della Libertà. La terza lista, quella capeggiata da alcuni massimi esponenti del centro-sinistra di Lesina, è formata anch’essa da diversi esponenti del centro-destra, che per l’ avvenimento hanno deciso di dare il proprio apporto elettorale al candidato Sindaco Pasquale Tucci. Come si può capire da quanto sopra enunciato, la realtà politica del nostro paese tende sempre più verso il centro-destra, sono rimasti davvero in pochi, infatti, i candidati consiglieri che hanno antefatti politici in liste di centro-sinistra. Nonostante ciò, però, il nostro paese, ripeto, sempre più incline al centro-destra, non presenta alcuna lista ufficialmente di centro-destra in questa tornata elettorale in modo da dare un’ ispirazione ideologica alla scelta di voto locale. Se trasliamo il discorso sul piano del suffragio per la costituzione del prossimo Parlamento Europeo, constatiamo l’ impegno elettorale di quasi tutti gli esaminandi per un candidato del Pdl, compresi gran parte di quelli che formano la Lista Civica Lesinese. Quest’ ultima, infatti, è formata da militanti di Alleanza Nazionale, ex pluricandidati sindaci ed ex assessori di Forza Italia che oggi chiedono fiducia ai propri elettori rivendicando la possibilità di conseguire la segreteria del Pdl in seguito alle Elezioni e che per questo fanno campagna elettorale per il candidato Pdl Salvatore Tatarella il quale, però, trae beneficio anche dall’ appoggio elettorale di alcuni esponenti della lista Schiavone. Silvestris e Patriciello gli altri candidati Pdl consigliati rispettivamente dalla lista Schiavone e Matarante. La corsa al Pdl è aperta! Sulla questione ci preme una riflessione! Nel momento in cui ci si contratta per avere un posto in lista come candidato Sindaco o Consigliere non si bada al partito di cui si è parte, né ha alcun peso il parere del proprio gruppo politico locale. Successivamente però succede che ognuno abbia un referente di partito a livello provinciale o regionale alle spalle, per cui si presenterà ad alcuni elettori come candidato Pdl o altro e ad altri elettori come semplice componente di una lista civica per Lesina senza colore partitico. E’ chiaro, nel momento in cui si profila la possibilità di avere un posto da candidato si ragiona esclusivamente secondo il proprio interesse e successivamente si pensa alla strategia da usare, sia essa ideologica o locale, per spiegare la propria decisione e persuadere il proprio elettorato. E' forse questo il motivo per il quale queste Elezioni Comunali non vedono la presenza di una lista targata Pdl? Il nostro intento dinanzi a tale confusione ideologica e, permetteteci, superficialità degli esponenti politici locali, è quello di invitare coloro che strumentalizzano la loro appartenenza al Pdl a condurre i propri comizi elettorali in presenza di figure rappresentative del partito in modo da dare maggiore concretezza e credibilità alla propria azione politica e sottovalutare di meno l’ intelligenza dell’elettorato lesinese. Ci corre l'obbligo, inoltre , di invitare la cittadinanza ad informarsi maggiormente e costantemente sull' operato dei nostri politici in modo da avere a disposizione un quadro politico più chiaro in base al quale decidere la propria scelta di voto in maniera congrua al comportamento tenuto da ognuno dei protagonisti di questo palcoscenico elettorale.

di Antonio Giuseppe Colella

martedì 26 maggio 2009

IL PARADOSSO DI UNA POLITICA SENZA IDEOLOGIA


di Leonardo Mandunzio

Cari Amici,

ho sempre ammirato (e continuo a farlo..), chi fa politica animato dalla passione per le IDEE in cui crede, siano esse di destra, di sinistra oppure di centro.

Rimpiango i tempi in cui si sapeva cosa si era o meglio CHI SI VOTAVA!

Ora questo non è più dato sapersi.

Ai tempi della I Repubblica ERANO LE PERSONE CHE, A SECONDA DELL'IDEOLOGIA in cui si riconoscevano, SCEGLIEVANO IL PARTITO a cui aderire...

...ADESSO SONO I PARTITI CHE SCELGONO LE PERSONE! (ti vuoi candidare?)

Specchio di questa anomalia sono le cosidette Liste civiche (novità della II Repubblica) le quali hanno sancito la morte della Politica e l'inizio dell'appiattimento culturale.

Così si sta insieme non per un "idea di società da costruire", ma, contro qualcuno da defenestrare!

Sia ben chiaro, questo problema è trasversale a tutte le liste in campo, perchè, in questa tornata elettorale ci sono, pur con opportuni distinguo, sostanzialmente 3 "civiche".

Signori candidati:

ognuno recuperi le proprie idee,

si chiami per quello che è,

si confronti democraticamente con quelle degli altri!

P.S.: Sarebbe stato utile per gli elettori leggere sui manifesti accanto al nome ed al cognome, anche l'area politica di riferimento: Mario Rossi, Lista n. 1, socialista.

Forse sarebbe stato chiedere troppo!!!!

venerdì 22 maggio 2009

NON SOLO AMMINISTRATIVE: Ecco i 3 quesiti referendari del 21 giugno


Presentazione dei quesiti

Il 1° e il 2° quesito: premio di maggioranza alla lista più votata e innalzamento della soglia di sbarramento
Le attuali leggi elettorali di Camera e Senato prevedono un sistema proporzionale con premio di maggioranza. Tale premio è attribuito su base nazionale alla Camera dei Deputati e su base regionale al Senato. Esso è attribuito alla “singola lista” o alla “coalizione di liste” che ottiene il maggior numero di voti.
Il fatto che sia consentito alle liste di coalizzarsi per ottenere il premio ha fatto sì che, alle ultime elezioni, si siano formate due grandi coalizioni composte di numerosi partiti al proprio interno. E la frammentazione è notevolmente aumentata.
Il 1° ed il 2° quesito (valevoli rispettivamente per la Camera dei Deputati e per il Senato) si propongono l’abrogazione del collegamento tra liste e della possibilità di attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni di liste.
In caso di esito positivo del referendum, la conseguenza è che il premio di maggioranza viene attribuito alla lista singola (e non più alla coalizione di liste) che abbia ottenuto il maggior numero di seggi.
Un secondo effetto del referendum è il seguente: abrogando la norma sulle coalizioni verrebbero anche innalzate le soglie di sbarramento. Per ottenere rappresentanza parlamentare, cioé, le liste debbono comunque raggiungere un consenso del 4 % alla Camera e 8 % al Senato.
In sintesi: la lista più votata ottiene il premio che le assicura la maggioranza dei seggi in palio, le liste minori ottengono comunque una rappresentanza adeguata, purché superino lo sbarramento.
All’esito dell’abrogazione, resteranno comunque in vigore le norme vigenti relative all’indicazione del “capo della forza politica” (il candidato premier) ed al programma elettorale.
Gli effetti politico-istituzionali del 1° e del 2° quesito
Il sistema elettorale risultante dal referendum spingerà gli attuali soggetti politici a perseguire, sin dalla fase pre-elettorale, la costruzione di un unico raggruppamento, rendendo impraticabili soluzioni equivoche e incentivando la riaggregazione nel sistema partitico. Si potrà aprire, per l’Italia, una prospettiva tendenzialmente bipartitica. La frammentazione si ridurrà drasticamente. Non essendoci più le coalizioni scomparirà l’attuale schizofrenia tra identità collettiva della coalizione e identità dei singoli partiti nella coalizione. Con l’effetto che i partiti sono insieme il giorno delle elezioni e, dal giorno successivo, si combattono dentro la coalizione.
Sulla scheda apparirà un solo simbolo, un solo nome ed una sola lista per ciascuna aggregazione che si candidi ad ottenere il premio di maggioranza.
Le componenti politiche di ciascuna lista non potranno rivendicare un proprio diritto all’autonomia perché, di fronte agli elettori, si sono presentate come schieramento unico, una cosa sola. Nessuno potrà rivendicare la propria “quota” di consensi. E sarà molto difficile spiegare ai cittadini eventuali lacerazioni della maggioranza. Lo scioglimento del Parlamento una volta che è entrata in crisi una maggioranza votata compattamente dagli elettori potrebbe essere politicamente molto probabile.
L’eliminazione di composite e rissose coalizioni imporrà al sistema politico una sterzata esattamente opposta all’attuale. Piuttosto che l’inarrestabile frammentazione in liste e listine, minacce di scissioni e continue trattative tra i partiti, il nuovo sistema imporrà una notevole semplificazione, lasciando comunque un diritto di rappresentanza anche alle forze che non intendano correre per ottenere una maggioranza di Governo, purché abbiano un consenso significativo e superino la soglia di sbarramento.
Il 3° quesito: abrogazione delle candidature multiple e la cooptazione oligarchica della classe politica
Un terzo quesito referendario colpisce un altro aspetto di scandalo. Oggi la possibilità di candidature in più circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme potere al candidato eletto in più luoghi (il “plurieletto”). Questi, optando per uno dei vari seggi ottenuti, permette che i primi dei candidati “non eletti” della propria lista in quella circoscrizione gli subentrino nel seggio al quale rinunzia. Egli così, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta. Se sceglie per sé il seggio “A” favorisce l’elezione del primo dei non eletti nella circoscrizione “B”; se sceglie il seggio “B” favorisce il primo dei non eletti nella circoscrizione “A”. Nell’attuale legislatura, questo fenomeno, di dimensioni veramente patologiche, coinvolge circa 1/3 dei parlamentari. In altri termini: 1/3 dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta. Un esempio macroscopico di cooptazione!
E’ inevitabile che una tale disciplina induca inevitabilmente ad atteggiamenti di sudditanza e di disponibilità alla subordinazione dei cooptandi, atteggiamenti che danneggiano fortemente la dignità e la natura della funzione parlamentare. Inoltre i parlamentari subentranti (1/3, come si è detto) debbono la propria elezione non alle proprie capacità, ma alla fedeltà ad un notabile, che li premia scegliendoli per sostituirlo.
Con l’approvazione del 3° quesito la facoltà di candidature multiple verrà abrogata sia alla Camera che al Senato.

mercoledì 20 maggio 2009

Lista 3, Lista 2, Lista 1, ECONOMIA 0


di Leonardo Mandunzio

Cari amici,
i primi comizi elettorali hanno messo in mostra un dato interessante, comune alle 3 liste: l'assenza di un piano, dico di uno straccio di piano per rilanciare l'economia di Lesina, ormai desolantemente ferma agli anni '50;
Invece si è continuato a buttare fumo negli occhi degli elettori parlando di filosofia, di fedeltà agli elettori, di inciuci e tradimenti.
Voglio pensare che questa sia stata una semplice amnesia...
...a meno che i nostri candidati sindaci non pensino veramente che la nostra comunità possa reggersi ancora sulla pesca e sulla agricoltura, o che basti fare qualche opera pubblica o assunzioni ad horas per rilanciare il vetusto tessuto produttivo lesinese.
Mah.
Mi rifiuto di credere che i candidati in lizza siano così sprovveduti.
Temo, invece, che lo facciano di proposito al fine di coprire col silenzio gli appetiti che si celano dietro Lesina 2 e il piano regolatore...
"A pensar male si fa peccato, ma non si sbaglia quasi mai", affermava qualche anno fà Giulio Andreotti.
Attenzione però, i lesinesi sono stufi di essere presi per i fondelli e questi appetiti così come "certe concentrazioni nelle liste" le hanno capite!
In conclusione, aspettiamo che i "nostri Candidati" vengano in piazza Umberto I (e non al chiuso..) e ci parlino di LESINA 2, di P.U.G. (piano urbanistico generale), e di P.I.R.T. (Piano d’intervento di recupero territoriale).
Staremo a vedere!!!!!!

martedì 12 maggio 2009

In prima linea per il Rinnovamento!

A poco meno di un mese dalle Elezioni Comunali che si terranno nel nostro paese, siamo entrati nel vivo della campagna elettorale. A sentire quanto dicono gli slogan delle varie liste che si presenteranno alle Elezioni per la prossima Amministrazione Comunale, a sentir parlare qualcuno dei candidati interessati personalmente nella competizione elettorale e stando a quanto riportato su qualche manifesto pubblicato alcune settimana fa, che vinca l’una o l’altra o l’altra ancora delle liste che concorreranno alla competizione elettorale del 6 e 7 giugno 2009, il paese avrà un RINNOVAMENTO di classe dirigenziale, il quale darà finalmente impulso allo sviluppo che Lesina merita. Peccato che nel nostro paese i fatti sono sempre molto distanti dalla dialettica politica. In nessuna delle liste presentate c’è rinnovamento come si dice, infatti, tutte sono composte da Personaggi Politici che promettono di dare un futuro al paese da più di 20 anni e che invece non hanno fatto altro che assicurare a Lesina lo stato di degrado in cui si trova. Ma come è possibile ascoltare ancora queste persone?? Come si può continuare a vedere tali personaggi saltare in ogni tornata elettorale da una lista all’altra, che sia di centro-destra o di centro-sinistra? Non solo hanno fatto tutt’altro che lavorare per il Bene Collettivo, ma sono sempre pronti a chiedere la fiducia alla popolazione lesinese perché si sentono in grado di essere definiti politici e di spendere il proprio tempo per il bene di Lesina! Il nostro invito vuol essere un tremito per i giovani di Lesina al fine di spingerli ad impegnarsi personalmente in un progetto a medio-lungo termine che dia vita ad un futuro migliore per Lesina. Questo progetto necessità però che gli stessi giovani e tutta l’intera popolazione lesinese escano dall’ ottica del clientelismo che regna in Lesina da sempre, e dal potere che ne deriva dalle grandi famiglie che non mancano mai di scendere in campo con un proprio candidato perchè hanno sempre cospicui interessi da tutelare. Solo questa mentalità cittadina senza precedenti potrà conseguire il vero Rinnovamento, cercando di rimpiazzare tutti quelli che fanno politica a Lesina da svariati anni, escluso Nessuno!! Cari concittadini vi esortiamo ad essere parte attiva di questo percorso perchè soltanto lavorando in questa direzione potremo sperare di cambiare il destino del nostro amato Paese!!

A tal proposito consentiteci un appello..

Noi “Cattolici e Liberali Lesina” non siamo una delle tante liste civiche “MINESTRONE”, ma precisamente siamo una corrente del Popolo della Libertà, che attualmente fa capo all’ On. Giovanardi. Da poco meno di un anno stiamo lavorando seriamente al rinnovamento per essere pronti a “SCENDERE IN CAMPO” alle prossime elezioni amministrative del nostro paese.
Ecco le prerogative essenziali della nostra lista:
- Uomini e donne con un età compresa tra i 25 e i 50 anni;
- Incensurati politicamente;
- Persone che si riconoscano nei nostri valori;
- Persone che abbiano in cuor proprio il sogno di TRASFORMARE LESINA DA CENERENTOLA A PERLA DEL GARGANO.
Ci attende un duro lavoro, vi aspettiamo!