Preliminarmente ci tengo a precisare che, a differenza delle elezioni per il rinnovo dei due rami del Parlamento e dei Consigli Regionali, Provinciali e Comunali, nel caso di referendum abrogativo, non sussiste un dovere civico di votare: anzi, la libera scelta di votare o di non votare è un ingrediente essenziale del congegno referendario.
Questa differenza sta nel fatto che i referendum sono legati al raggiungimento del quorum (50%+1).
Pertanto chi si astiene dal voto compie un preciso atto civico e non si disinteressa come chi non va a votare per il rinnovo delle assemblee istituzionali.
Detto questo enuncio i motivi che ci portano a NON ANDARE A VOTARE:
- i 3 quesiti trattano la legge elettorale, materia difficile e tecnica che non può essere liquidata con un SI o con un NO;
-Per cio che concerne i "Quesiti 1 e 2"......se vincessero i SI, il premio di maggioranza non verrebbe più assegnato alla coalizione che ha vinto le elezioni, ma al partito che ha ottenuto la maggioranza relativa. In pratica si potrebbe verificare il risultato assurdo per cui se il partito più votato ottenesse solo il 20% dei voti sarebbe automaticamente portato sopra il 50%!!! violando il principio di eguaglianza del voto.
-Per quanto attiene al "Quesito 3"... Non vi fate ingannare!!!!
infatti se vincessero i SI, non cambierebbe l'aspetto controverso dell'attuale legge elettorale che è quello delle liste bloccate, cioè di elenchi di candidati imposti dalle segreterie di partito. In quanto all'elettore sarebbe sempre preclusa la possibilità di esprimere la preferenza.
Per ripristinare le preferenze occorrerebbe approvare una legge ad hoc.
P.S: i Referendum, di cui solo Fini e Franceschini sono i sostenitori, costeranno all'Erario ben 22.500.000,00 di Euro. Erano proprio necessari?
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