2008:CATTOLICI E LIBERALI PERCHE'?

Nel ‘900, molti liberali europei si sono trovati spesso in conflitto con la Chiesa. L’Italia e la Francia si sono costituiti proprio come Stati-nazione con una lotta (anticlericalismo) nei confronti della Chiesa cattolica. Ora, i tempi sono maturi per superare quel razionalismo chiuso e per aprire il liberalismo al messaggio Cristiano. A tal fine, non occorre che il liberale sia credente (la fede si gioca in un incontro personale con Dio), ma consapevole che sulla cultura Cristiana si è fondata l'Europa.
In passato il progressivo rinnegamento di queste radici ha consegnato il "vecchio continente" nelle mani di regimi liberticidi e sanguinari (comunismo e nazi-fascismo). Oggi il pericolo si chiama laicismo e fondamentalismo! Ecco le ragioni del nuovo progetto liberale: credenti e non credenti insieme per assicurare a Lesina, in Italia, in Europa.. un alba di libertà!

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sede legale: via G. Mazzini, 10- 71010 Lesina (FG)cattolicieliberali@alice.it

venerdì 10 ottobre 2008

Cazzeggio...ergo sum!

di Leonardo Mandunzio
Navigando nel web mi sono imbattuto nel seguente annuncio:
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“Omissis…….Stiamo cercando nuovi opinionisti per un famoso programma delle reti *****. Cerchiamo ragazzi/e, signori/e di bella presenza, spigliati e che non abbiano timore delle telecamere….omissis”
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In principio fu Aldo Biscardi, poi venne Maria De Filippi con la trasmissione cult Amici: indice alzato, stile scuola materna, per prenotare l’intervento.
Da allora nel “piccolo schermo” è un continuo susseguirsi di programmi in cui si alternano mandrie di opinionisti chiamati a dire la loro su tutto lo scibile umano.
Il trend, volenti o nolenti è ormai questo…
Non c’è niente da fare, per riscontrare i favori del pubblico bisogna urlare o denigrare il malcapitato di turno infischiandosene di rovinargli la reputazione.
Tutto si è trasformato in un chiassoso talk-show, mutazione genetica che non ha risparmiato nemmeno la tradizionale partita di calcio.
Prima a commentare le gesta atletiche di Van Basten & C., c’era solo il buon Pizzul, adesso invece si alternano in tre per condire il match di riflessioni inutili e banali.
A tal riguardo chiederò al Ministro Gelmini, con una petizione popolare, di imporre il telecronista unico!
Ma i “cultori dell’ovvio” non si fermano solo al calcio……
Il problema diventa serio quando questi signori (veline, gieffini, visagisti e tronisti) sono chiamati a presenziare in trasmissioni televisive (Porta a Porta, Matrix, Italia sul 2…….) con una share elevato, in cui si discutono argomenti di rilevanza etico-sociale.
E vero che l’art. 21 della Costituzione recita che:”Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione
Ma è altrettanto vero che, non basta l’ironia o la bella presenza per giustificare un “secondo me” anche quando la questione da dibattere è rilevante.
Quel "secondo me" dovrebbe essere sorretto da doti come la competenza e soprattutto la prudenza, qualità che si acquistano non sull’Isola dei Famosi ma dopo anni di studio, al fine di garantire il diritto del telespettatore ad essere informato sulla questione trattata nel modo più veritiero e corretto possibile!
Questo aspetto tragicomico della Tv italiana è stato colto dal mitico Gene Gnocchi (al secolo Eugenio Ghiozzi, classe 1955, ex avvocato, attore, scrittore), che attraverso il suo show (Artù in onda ogni giovedì verso le 23.15) si propone di formare quelli che definisce gli “esperti del cazzeggio”!
Ci riuscirà?
Vai Gene siamo con te!

3 commenti:

Nicola Nista ha detto...

Io credo che in TV non ci sia altro che ciò che c'è oggi nella nostra società. Ti sembra forse che in giro ci sia rispetto tra le varie "categorie" di persone? Il giovane rispetta più l'anziano o l'agricoltore rispetta il dottore? Tutti si sentono in diritto di dibattere. Se si parla dell'omicidio di Garlasco trovo improprio l'intervento di emerite capre, che sono in TV di certo non per meriti professionali e quand'anche ci fossero dei professinisti comunque la loro figura in Tv non è bella. Cioè uno psicologo o psichiatra secondo me non fa una bella figura se parla per 2 ore del perchè una data persona ha ucciso un'altra. Anni di studi bruciati per il bello di apparire in TV. E nella società di oggi, quella che viviamo, succede questo. Tutti aggrediscono tutti senza limiti alla decenza e senza freni alla lingua. Chi ha il dono della parola parla e chi ha il dono dell'intelligenza (in quei contesti) tace. Per quanto riguarda Gene Gnocchi arriva tardi. Il grande ormai lo ha fatto già Maria de Filippi che ha capito il potere dei suoi tronisti e si diverte a metterli nell'arena di Uomini e Donne per dare sempre nuova linfa alla Tv trash di oggi.

c.c. Cattolici e Liberali ha detto...

Hai ragione, nella nostra società c'è molta approssimazione e di conseguenza poca cultura e scarso rispetto.
C'è bisogno di prendere consapevolezza di questa realtà e di educarci in forma autodidattica all'Essere piuttosto che all'Apparire.
Il dramma è iniziato quando nel '68hanno distrutto il concetto di Autorità per cui la Scuola e le altre Istituzioni hanno smesso di fare il loro mestiere: EDUCARE!
La Tv si è semplicemente adeguata ai tempi, adattandosi per sopravvivere ai gusti della gente e la massa purtroppo vuole Maria de Filippi con i suoi derivati.
Però il telespettatore saggio ha un grande potere: spegnere il mezzo televisivo!
solo così chi si occupa di palinsesti sarà costretto a trovare nuove forme di intrattenimento, magari innalzando la qualità dei temi e degli opinionisti!
Il diritto di scelta è una libertà fondamentale di ogni sistema democratico, usiamolo con cognizione di causa.
Grazie per l'intervento, Leonardo

c.c. Cattolici e Liberali ha detto...

Beh effettivamente la TV oggi, come non mai, influisce sulla nostra quotidianità, consegnandoci gli "eroi del niente", i quali ricevono dai media più importanza di quanta ne meriterebbero. Il problema di tutto ciò, non è tanto il fatto che questi intervengono ormai in tutti gli argomenti possibili, ma è il ruolo degli educatori che oggi viene a mancare. In primis la mia vuol essere una provocazione alle famiglie, le quali dovrebbero insegnare ai propri fanciulli i valori essenziali della vita, il rispetto, la differenza tra il superfluo e il sostanziale...in modo che le nuove generazioni possano presentarsi in maniera più che preparata al discernimento, oltre il quale, se erroneo, ci ritroveremo una società sempre più povera e incapace.
Vi saluto, Antonio