2008:CATTOLICI E LIBERALI PERCHE'?

Nel ‘900, molti liberali europei si sono trovati spesso in conflitto con la Chiesa. L’Italia e la Francia si sono costituiti proprio come Stati-nazione con una lotta (anticlericalismo) nei confronti della Chiesa cattolica. Ora, i tempi sono maturi per superare quel razionalismo chiuso e per aprire il liberalismo al messaggio Cristiano. A tal fine, non occorre che il liberale sia credente (la fede si gioca in un incontro personale con Dio), ma consapevole che sulla cultura Cristiana si è fondata l'Europa.
In passato il progressivo rinnegamento di queste radici ha consegnato il "vecchio continente" nelle mani di regimi liberticidi e sanguinari (comunismo e nazi-fascismo). Oggi il pericolo si chiama laicismo e fondamentalismo! Ecco le ragioni del nuovo progetto liberale: credenti e non credenti insieme per assicurare a Lesina, in Italia, in Europa.. un alba di libertà!

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lunedì 1 dicembre 2008

LAICISMO, NUOVO TOTALITARISMO!

di Leonardo Mandunzio


Nel '900, l'Europa è stata funestata da due totalitarismi: nazifascismo e comunismo che hanno provocato tragedie immani ed inenarrabili alle popolazioni del "Vecchio Continente"!
Storia vecchia direte voi?
Niente affatto, amici miei!
La storia si ripete perchè un nuovo totalitarismo, più sottile e più subdolo si sta diffondendo in tutta Europa.
Trattasi del laicismo: dottrina che vuole espungere dalla vita pubblica ogni riferimento, sia pur simbolico, al Trascendente, alla fede religiosa.
E' storicamente provato che il primo atto che compie un dittatore quando prende il potere è di mettere il bavaglio alla coscienza dei propri sottoposti al fine di plagiarli.
Questo sta accadendo ormai in alcune nazioni europee, tipo la Spagna di Zapatero, dove assistiamo da diversi anni al tentativo di instaurare la DITTATURA DEL LAICISMO!
Premesso che la Costituzione spagnola protegge la libertà di religione e di culto ed assicura il carattere “laico e neutrale” dello stato spagnolo sui temi religiosi, il Tribunale di Valladolid, ha sostenuto che la presenza di simboli religiosi in posti dove ci sono minori in piena fase di formazione potrebbe provocare in loro la sensazione che lo Stato spagnolo è più vicino alla religione cattolica rispetto alle altre confessioni.
Questa decisione risente del clima "Cristofobico" che si respira in Spagna ed è inconcepibile con le radici cattoliche del popolo spagnolo stesso, perchè la laicità non è una cappa neutra da calare sopra un popolo, ma deve adattarsi alle specificità culturali dello stesso.
Ed in Spagna così come nel resto dell'Europa, il Cristianesimo non è "solo" una religione ma è Tradizione e Cultura.
In Italia, fortunatamente, il tentativo di rimuovere i crocifissi dalle scuole è stato stoppato dal Consiglio di Stato, il quale con decisione n. 556 emessa il 13 gennaio 2006 ha stabilito che l’esposizione del crocifisso va considerata non discriminante sotto il profilo religioso “giacché il crocifisso svolge anche in un orizzonte laico… una funzione simbolica altamente educativa, a prescindere dalla religione professata dagli alunni”.
Per il Consiglio di Stato, quindi, la presenza del crocifisso nelle scuole, prevista da un regio decreto del 1860 e confermata da successive circolari ministeriali, non contrasta con il principio di laicità dello Stato, poiché il simbolo della croce non svolge solo una funzione religiosa, ma esprime anche un richiamo a valori universali, quali quelli della libertà e della tolleranza.
Inoltre i giudici amministrativi ricordano nella citata sentenza che i supremi principi della tolleranza, del rispetto reciproco e della valorizzazione della persona umana storicamente nascono e si sviluppano prima di tutto come valori religiosi, prima di essere recepiti nella Costituzione come principi essenziali del nostro Stato democratico.
Lo Stato laico, dunque, deve essere imparziale verso tutte le religioni, ma non è detto che debba essere anche indifferente ai valori fondativi della sua Costituzione.

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