2008:CATTOLICI E LIBERALI PERCHE'?

Nel ‘900, molti liberali europei si sono trovati spesso in conflitto con la Chiesa. L’Italia e la Francia si sono costituiti proprio come Stati-nazione con una lotta (anticlericalismo) nei confronti della Chiesa cattolica. Ora, i tempi sono maturi per superare quel razionalismo chiuso e per aprire il liberalismo al messaggio Cristiano. A tal fine, non occorre che il liberale sia credente (la fede si gioca in un incontro personale con Dio), ma consapevole che sulla cultura Cristiana si è fondata l'Europa.
In passato il progressivo rinnegamento di queste radici ha consegnato il "vecchio continente" nelle mani di regimi liberticidi e sanguinari (comunismo e nazi-fascismo). Oggi il pericolo si chiama laicismo e fondamentalismo! Ecco le ragioni del nuovo progetto liberale: credenti e non credenti insieme per assicurare a Lesina, in Italia, in Europa.. un alba di libertà!

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sede legale: via G. Mazzini, 10- 71010 Lesina (FG)cattolicieliberali@alice.it

venerdì 29 gennaio 2010

UN MASSONE VAL BENE UNA MESSA


di Francesco Colafemmina
Voglio dare per scontata la buona fede di S.E. Mons. Lucio Renna, Vescovo della Diocesi di San Severo. La voglio dare per scontata perchè si tratta pur sempre di un Vescovo di Santa Romana Chiesa. Eppure qualcosa mi rumina nella testa e nel cuore... una vocina mi suggerisce che il fatto è macroscopico.
Mi riferisco alle celebrazioni del cosiddetto "Anno Raimondiano", celebrazioni in onore di Raimondo De Sangro, principe di San Severo e Duca di Torremaggiore. Un noto massone ed esoterista del XVIII secolo, mica un Santo o un Beato!
Fatto sta che il calendario delle celebrazioni prevede il prossimo 30 gennaio a Torremaggiore (Foggia), alle ore 17,00 presso la Chiesa Matrice di San Nicola una Celebrazione della Liturgia Eucaristica presieduta da S. E. Mons. Lucio Renna, Vescovo della Diocesi di San Severo. E' una messa in suffragio dell'anima errante di quell'esoterista frammassone? E' una specie di benedizione iniziale della manifestazione? Ma come si può benedire o suffragare il ricordo della vita di un uomo che racchiude il patrimonio iniziatico, esoterico, libertino, tipico della Libera Muratoria? Sì, per carità, uno scenziato ante litteram, sebbene vada considerato una sorta di alchimista, visto che scenziati sono i vari Galileo e Newton, mentre il buon Di Sangro era tuttalpiù un dilettante... Lasciamo perdere però il giudizio storico sul personaggio.
Ora, mi domando, sarà un caso se a San Severo - stando al sito del GOI - vi sono almeno 2 logge massoniche, delle quali una è intitolata proprio al Principe Raimondo De Sangro?
Che Sua Eccellenza sia stato ingannato è possibile - dato che non mi consta che Chiesa e Massoneria siano ancora scese a patti -, altre possibilità legate al suo coinvolgimento in questa manifestazione non possono che essere frutto di mie allucinate fantasie...
Fantasie acuite dalla lettura dell'intero programma della manifestazione e della biografia del Principe messa a disposizione sul sito del Comune di Torremaggiore. La nota biografica afferma chiaramente, infatti:
"Uomo dalla personalità inquietante ed al tempo stesso affascinante, è definito il Principe dei misteri, un surrealista in anticipo." E ancora: "La sua nomina a Gran Maestro Venerabile della Massoneria del Regno di Napoli (dopo che lui stesso l’ha fondata) e la pubblicazione della famosa Lettera Apologetica concorreranno a far scagliare contro di lui nel 1750 una sorta di anatema sociale."
Non resta allora che una semplice domanda da porre a S.E. Mons. Renna: ma da quando in qua si celebrano i Massoni, gli esoteristi, i satanisti ed i maghi con delle Sante Messe? Da quando in qua un convegno paramassonico viene inaugurato da una Santa Messa presieduta da un Vescovo?
Ma se queste domande vi lasciano già allibiti, che ne dite di commentare la cerimonia di chiusura dell'anno raimondiano? Leggo direttamente dal programma: "Cerimonia di chiusura dell'Anno Raimondiano con la presenza di S.E. Card. Crescenzio Sepe, Cardinale di Napoli".
Non basta un Vescovo, i Massoni vogliono anche un Cardinale... San Michele difendici tu!

mercoledì 27 gennaio 2010

GUAI A DIMENTICARE!


Un piccolo pensiero da parte NS, per onorare le vittime dell'Olocausto la cui ricorrenza cade oggi e un invito a tenere sempre la guardia alzata verso chi fa dell'odio razziale e religioso il proprio credo.

martedì 26 gennaio 2010

La corsa sarà a tre: il voto è.... Palese!

Finalmente è stata sciolta la riserva sul nome del candidato piddiellino, che sfiderà nell'ordine:
Nichi Vendola, attuale governatore pugliese impostosi alle primarie di domenica scorsa, e la dott.ssa Poli Bortone, candidata dell'UDC.
Trattasi di Rocco Palese, designato ieri candidato per il Popolo della Liberta' alla presidenza della giunta regionale della Puglia.

.....conosciamo meglio il Ns candidato...
....e' nato ad Acquarica del Capo, in provincia di Lecce, il 31 dicembre 1953. E' sposato e ha due figlie. Prima di impegnarsi in politica, di professione era medico chirurgo, specializzato in Chirurgia Generale e Chirurgia d'urgenza e Pronto Soccorso. E' stato all'inizio aiuto all'Ospedale di Gagliano del Capo e poi direttore sanitario dello stesso nosocomio e componente della conferenza permanente per l'emergenza sanitaria presso la Prefettura di Lecce dal 1993 al 1998. Autore di 51 pubblicazioni scientifiche, Palese ha fatto il vice sindaco dal 1990 al 1993 del Comune di Acquarica e successivamente consigliere nello stesso comune.
Eletto per la prima volta consigliere regionale nel 1995, Palese e' stato presidente della Commissione Sanita' della Regione Puglia, fino al 1997. Iscritto a Forza Italia dal 1999, subito e' stato vicepresidente della Giunta Regionale con Salvatore Distaso, con delega al Bilancio, fino al 2000. Nel partito di Forza Italia ha ricoperto il ruolo di vice del viceministro Giuseppe Vegas, nel Dipartimento Economico. Primo degli eletti in Puglia ed in Italia alle Regionali del 2000, con 28.540 voti di preferenza, Palese e' stato assessore al Bilancio ed alla Programmazione nella Giunta Fitto dal 2000 al 2005. Componente del Comitato di settore nazionale del comparto sanita' (organismo deputato al confronto con l'Aran per gli aspetti contrattuali del comparto) dal 2000 al 2005.
Componente del Tavolo di monitoraggio della spesa sanitaria presso il Ministero dell'Economia dal 2000 al 2005. Primo degli eletti alle Regionali del 2005, con 28.489 voti di preferenza. Attualmente riveste il ruolo di presidente del Gruppo Consiliare di Forza Italia-Pdl alla Regione Puglia. All'opposizione Palese e' noto per la sua instacabile attivita' e la sua approfondita analisi delle questioni, doti riconosciute anche dagli avversari.
L'attesa è stata estenuante, ma finalmente si comincia!

lunedì 4 gennaio 2010

213° anniversario della nascita del Tricolore



Nella seduta del 7 gennaio 1797 i Delegati della Repubblica Cispadana, accogliendo una mozione di Giuseppe Compagnoni, decretano "che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso". Nasce così il Tricolore come Vessillo Nazionale, La prima Bandiera Tricolore Cispadana ha i colori disposti in tre strisce orizzontali: il Rosso in alto, il Bianco in mezzo, il Verde in basso. Al centro è dipinto il Turcasso o Faretra con quattro frecce, a simboleggiare l'Unione delle quattro popolazioni di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Le lettere “R” e “C”, poste ai lati sono le iniziali di "Repubblica Cispadana".
Il significato dei tre colori è:
Verde = Il colore delle nostre pianure. (1794: Zamboni - De Rolandis / Colore della speranza di un'Italia libera e unita)
Bianco = La neve delle nostre cime. (1794: Zamboni - De Rolandis / Colore di Bologna)
Rosso = Il sangue dei caduti. (1794: Zamboni - De Rolandis / Colore di Bologna)
«Sii benedetta! Benedetta nell'immacolata origine, benedetta nella via di prove e di sventure per cui immacolata ancora procedesti, benedetta nella battaglia e nella vittoria, ora e sempre, nei secoli! Non rampare di aquile e leoni, non sormontare di belve rapaci, nel santo vessillo; ma i colori della nostra primavera e del nostro paese, dal Cenisio all' Etna; le nevi delle alpi, l'aprile delle valli, le fiamme dei vulcani, E subito quei colori parlarono alle anime generose e gentili, con le ispirazioni e gli effetti delle virtù onde la patria sta e si augusta: il bianco, la fede serena alle idee che fanno divina l' anima nella costanza dei savi; il verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de' poeti; il rosso, la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi, E subito il popolo cantò alla sua bandiera ch' ella era la più bella di tutte e che sempre voleva lei e con lei la libertà», Verde = La perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de' poeti.
Bianco = La fede serena alle idee che fanno divina l'anima nella costanza dei savi.
Rosso = La passione ed il sangue dei martiri e degli eroi.

lunedì 28 dicembre 2009

SIAMO AL DELIRIO!!!


di Leonardo Mandunzio

"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero...."
Questo è ciò che garantisce l'art. 21 della nostra Carta Costituzionale.
Ma quello che sta succedendo su facebook travalica i limiti imposti sia dall'art. 21 Cost., che dal codice penale.
Infatti ci sono dei veri e propri gruppi (vedi quelli pro-Tartaglia e quelli pro-Maiolo) che istigano altri cittadini a commettere dei reati puniti dal codice penale italiano: si va dall'ingiuria alla diffamazione per finire all'istigazione all'omicidio!
TUTTO QUESTO E' ASSURDO E NON E' DEGNO DI UN PAESE CHE SI DEFINISCE LIBERALE E DEMOCRATICO!
Chiediamo pubblicamente, che questi gruppi vengano oscurati e auspichiamo che al più presto facebook, così come twitter o altri social network, vengano regolamentati da una disciplina legislativa ad hoc.
Questo sia ben chiaro, non per mettere un bavaglio alla rete, ma per evitare che qualche mente folle possa arrecare danno alla incolumità degli altri cittadini.
LA LIBERTA' IMPLICA IL RISPETTO DEGLI ALTRI, SOPRATTUTTO QUANDO NON LA PENSANO COME NOI!!!
Solidarietà e vicinanza al Santo Padre ed a quanti sono esposti a vili attacchi.

mercoledì 16 dicembre 2009

Perchè la Politica è odio!

Perchè si arriva a questo? Perchè la Politica diventa causa di odio e di violenza? Forse la cosa più grave in tutta questa vicenda non è l'atto compiuto dal Sig. Massimo Tartaglia, per il quale non ci sono assolutamente scusanti, ma le conseguenze di questo gesto. Le dichiarazioni dell' On. Di Pietro dell' Italia dei Valori, secondo le quali il Presidente del Consiglio Dei Ministri è un' istigatore, fanno veramente meditare che quanto accaduto non è da considerarsi un fatto isolato e che c'era da aspettarselo, anzi molto probabilmente non sarà l'ultimo. Il video di Marco Travaglio pubblicato sul blog di Beppe Grillo è di una tale deplorevolezza che è capace di lasciare senza parole chi, come me lo ha visto ed ascoltato. Il giornalista, infatti, parla della libertà di amare o odiare nella propria casa chi si vuole, con una tranquillità senza precedenti e continua affermando che è del tutto normale che si speri che il proprio nemico politico venga chiamato a sè dal Signore. C'è l'assoluto bisogno che qualcuno gli faccia presente che non lo sta facendo nella propria casa ma in un mondo virtuale, capace di raggiungere la mente della gente di tutto il mondo manipolandola a proprio piacimento.
E come si può non parlare dei 50.000 che su facebook hanno scritto in ringraziamento di Massimo Tartaglia per aver attentato alla vita del Premier? Bisognerebbe fermare e censurare tutto ciò che effonde violenza e fomenta odio tra la popolazione, come gli episodi di cui sopra e pensare tutti quanti insieme di contribuire ad avere un dialogo maggiore tra le parti con la tolleranza nei confronti di chi la pensa diversamente. Proviamo tutti a soffermarci sul significato del termine "Politica", ossia quel fenomeno che attraverso determinate condizioni, cerca di risolvere i problemi all'interno di un contesto sociale, in modo da raggiungere il grado di maggior soddisfazione degli interessi della collettività. E' quindi compito di coloro che fanno politica garantire la cosiddettà "pace sociale". Risulta, perciò, impensabile che proprio questi ultimi siano ad alimentare le ostilità e causare indirettamente episodi come quello accaduto in questi giorni al Primo Ministro italiano. L'accettare il potere del popolo è la regola fondamentale della democrazia, con la quale la popolazione affida tramite il voto l'arduo compito di lavorare per la collettività al partito/coalizione vincente e quello di fare una giusta e costruttiva opposizione al partito/coalizione perdente. Il nostro invito è proprio rivolto a quanti sono impegnati in politica a dare vita a dibattiti in cui si discuta, a seconda delle proprie idee di partito, del bene pubblico e non di personalismi che niente hanno a che fare con la vera politica e che non fanno altro che nuocere gli interessi del Paese.
La nostra più sincera solidarietà al Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e auguri di una pronta guarigione e ritorno alle attività.
di Antonio Giuseppe Colella

martedì 1 dicembre 2009

Minareti sì, Minareti no



di Francesco Colafemmina


Quando una nazione sente il bisogno di vietare qualcosa vuol dire che è debole, profondamente debole e destinata a perdere lentamente la propria identità. La decisione della Svizzera di vietare la costruzione di minareti annessi alle tante moschee che sorgono come funghi nel piccolo stato del centro Europa va in questo senso, anzi attesta una certa qual ipocrisia da sempre legata a questa nazione.
Far giungere nella propria nazione centinaia, anzi migliaia di immigrati mussulmani che un giorno
chiederanno legittimamente di poter costruire i propri luoghi di culto, è la vera questione centrale.
Se la gente, magari piuttosto perbenista ed ipocrita, è alla ricerca di manodopera a basso costo, di pizzaioli, muratori, carpentieri, operai, ai quali poter dare senza remore una paga dimezzata rispetto al normale; se i nostri figli hanno bisogno di recuperare qualche grammo di droga o marjuana sperperando i soldi guadagnati dalla propria famiglia "perbene" e facendo proliferare un certo tipo di malavita extracomunitaria. Se qualche onlus o ong per raggranellare qualche contributo statale o europeo ha bisogno di far ricongiungere i poveri operai emigrati mussulmani con le loro famiglie; se accade tutto ciò in Italia come in Svizzera di chi è la colpa? Dei mussulmani che vogliono pregare Allah o degli pseudo-cristiani che ogni giorno cantano inni a Mammona?
Non si tratta di piangerci addosso o di accusare solo noi stessi. Il vero problema è che se c'è un'avanzata dell'islam in Europa la responsabilità non è certo delle masse islamiche, bensì delle autorità europee e dell'ipocrisia onnipervasiva della nostra società (unita a quella di sceicchi e tiranni mediorientali).
Con ciò non credo nemmeno io che sia opportuno e necessario far proliferare le moschee in Italia o consentire l'erezione di alti minareti nel nostro territorio, almeno in nome del principio di reciprocità. Tanto più che noi dobbiamo fare i conti già con tantissime chiese che andrebbero letteralmente demolite, prima di pensare a vietare i minareti delle moschee. Anzi, ci sono chiese che hanno campanili difficilmente distinguibili da minareti... Che dite allora, cominciamo - ironicamente - ad organizzare un referendum per abbatterli?
Nella foto: Grosseto - Chiesa della Santa Famiglia: Campanile o Minareto?