2008:CATTOLICI E LIBERALI PERCHE'?

Nel ‘900, molti liberali europei si sono trovati spesso in conflitto con la Chiesa. L’Italia e la Francia si sono costituiti proprio come Stati-nazione con una lotta (anticlericalismo) nei confronti della Chiesa cattolica. Ora, i tempi sono maturi per superare quel razionalismo chiuso e per aprire il liberalismo al messaggio Cristiano. A tal fine, non occorre che il liberale sia credente (la fede si gioca in un incontro personale con Dio), ma consapevole che sulla cultura Cristiana si è fondata l'Europa.
In passato il progressivo rinnegamento di queste radici ha consegnato il "vecchio continente" nelle mani di regimi liberticidi e sanguinari (comunismo e nazi-fascismo). Oggi il pericolo si chiama laicismo e fondamentalismo! Ecco le ragioni del nuovo progetto liberale: credenti e non credenti insieme per assicurare a Lesina, in Italia, in Europa.. un alba di libertà!

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sede legale: via G. Mazzini, 10- 71010 Lesina (FG)cattolicieliberali@alice.it

lunedì 8 febbraio 2010

Difendiamo il valore dello Sport!

Le problematiche presenti oggigiorno tra le fasce più giovani sono purtroppo molto vaste e vanno dall’uso di droghe ed alcool alla delinquenza (imbrattamento e saccheggiamento strutture pubbliche, furti, violenza nei confronti dei più deboli o addirittura dei propri genitori), dall’isolamento come conseguenza della smisurata tecnologia a disposizione (TV, playstation, internet, cellulare) ai molteplici e complessi problemi di natura psico-fisica che angosciano molti bambini, dalla precarietà affettiva del proprio nucleo familiare (separazione genitori, perdita di uno dei genitori, omosessualità delle figure genitoriali, etc..) alla violenza dei genitori nei confronti dei figli (pedofilia, maltrattamenti, etc..). Tutte queste occasioni di disagio giovanile vengono spesso valutate dalle istituzioni solo dal momento in cui esse sono già tangibili e non si pensa minimamente di mettere sù un efficiente piano di prevenzione nei loro confronti. Di fronte a questa inquietante realtà giovanile, presente in maniera cospicua anche nella nostra Lesina, noi Cattolici e Liberali vogliamo denunciare una vera e propria emergenza di prevenzione del disagio giovanile. In particolar modo vogliamo porre l’accento sulla spiccata insensibilità nei confronti dello sport da parte delle amministrazioni comunali che si avvicendano. L’ importanza dello sport e il suo peso sociale tra le fasce giovanili è rinomato, ma nonostante ciò insisto nel citare in questo articolo alcuni dei vantaggi che lo sport presenta per la formazione di generazioni future e per la risoluzione di problemi sociali esistenti sul territorio.
Da piccoli lo sport è vissuto come un gioco a tutti gli effetti, un modo per socializzare, per imparare ad ascoltare, a osservare le regole e ad avere rispetto per i compagni. In età adolescenziale lo sport è associato ad uno stile di vita corretto, il quale permette all’individuo di vivere di più e meglio. Infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità , l’istituto più autorevole sulla tutela della nostra salute, conferma che malattie come il diabete, l’ipertensione, l’artrosi siano più assidui in persone che non hanno praticato sport. In conclusione permettetemi di asserire che per la salvaguardia dello stato di salute dell'adolescenza la pratica dello sport è quindi indispensabile . Entrando nel dettaglio delle specialità dello sport, non si può trascurare la maggiore valenza sociale che deriva dagli sport di squadra, come ad esempio il calcio. Gli sport di gruppo, come quello citato, sono in grado di unire i giovani e di creare situazioni sociali basate su interessi comuni, stima vicendevole e collaborazione dando vita a situazioni psicologiche importanti che portano all'amicizia come pure all'espressione di un’ostilità controllata, nel significato di difficoltà, d’avversario da superare, ma anche da rispettare come succede nelle attività sportive agonistiche (es. Campionati di Calcio del Settore Giovanile e Scolastico). Questa amicizia e complicità fa erompere un clima di fiducia, confidenza e familiarità all’interno del gruppo nel quale, anche il ragazzo più timido, quello meno adattato all’ambiente sociale, quello iperprotetto dai genitori o al contrario non protetto dal contesto familiare, riesce a dare sfogo alle sue esigenze e ad esprimersi nel contesto collettivo.
Constatato quanto enunciato, la funzione più importante quanto delicata è quella degli adulti nei vari ruoli di genitori, istruttori sportivi, ma soprattutto delle istituzioni che hanno il dovere di:
• incentivare la nascita o il consolidamento di associazioni sportive esistenti tramite l’elargizione di contributi monetari;
• potenziare la presenza di impianti sportivi come stadi e palestre, insomma i luoghi in cui il ragazzo vive maggiormente;
• collaborare con le associazioni presenti sul territorio per dare vita ad un’ equipe di persone formate e specializzate nell’organizzazione di attività sportive e non;
• incrementare nel paese la presenza di varie forme di aggregazione sociale al fine di prevenire il disagio sociale ancor prima che esso diventi consistente per poi affrontarlo con i Centri Sociali.
Premesso ciò, il nostro intento è quello di appellarci all’ attuale Amministrazione Comunale di Lesina, alle future amministrazioni comunali che si succederanno e a tutti i politici locali di dare allo sport il giusto valore che merita e riconoscerlo quale maggiore misura di prevenzione del disagio giovanile anziché scoraggiare la pratica dello sport tramite l’assenza di strutture idonee o il loro utilizzo a pagamento.
La nostra linea della fermezza sull’ indiscutibile valore dello sport è dettata dalla coscienza cristiana della fondamentale unicità della missione, che nel nostro caso è servire la persona umana, la società e la Chiesa attraverso lo sport, condividendo quanto affermato da Edio Costantini in un suo articolo su csi-net.it . L’essere formati a vivere con le virtù più strettamente sportive, come l’allenamento alla fatica e alla sofferenza, e quelle più genericamente umane come le abitudini della continenza e della temperanza, rappresenta una dote cristiana grazie alla quale come diceva la propaganda cattolica ai tempi del vittorioso e cattolico Bartali si può ottenere vittorie anche terrene.
di Antonio Giuseppe Colella

sabato 6 febbraio 2010

QUANTA IPOCRISIA!


di Leonardo Mandunzio


Una settimana di martirio! Addirittura don Mazzi che lo confessa in diretta da Bruno Vespa…Francamente non se ne può più…
Sarà per la mia indole di difensore che mi porta a prendere le parti di chi è condotto alla gogna, ma quello che stanno facendo a Morgan supera i limiti della decenza.
La cosa che più mi fa incazzare non è il fatto che Morgan tiri la coca (quella è una sua scelta), ma che ci siano in giro degli ipocriti che fanno finta di non conoscere come funzioni il mondo dei giovani o dei pseudo-adulti (quelli che hanno 50anni ma che si comportano come se ne avessero 15 di anni).
Ormai farsi di cocaina è del tutto normale: basta girare i privè delle disco o passeggiare tranquillamente in un parco, o semplicemente andare a scuola che te la offrono.
Questo, per non parlare del “fumo”: infatti non c’è pasquetta senza la mitica panetta!
Tutti sanno, ma nessuno si scandalizza più perché ormai la droga è un fatto di costume, anzi la droga è fonte di ispirazione soprattutto per il musicista “bello e dannato” o per il bullo del quartiere.
La droga, così come la distruzione del concetto di autorità (paterna, del maestro, del prete, delle forze dell’ordine etc.), il “sesso senza amore”, l’aborto, il divorzio, l’eutanasia… sono frutti della “tragica rivoluzione sessantottina” che ha sconvolto l’Occidente che fino ad allora si reggeva sui tre cardini: Chiesa, Famiglia e Patria.
Il 1968 ha relativizzato tutto, per cui non ci sono più punti fermi: Il prete si può sposare, i genitori possono divorziare e farsi altre famiglie, la Patria è diventato un concetto obsoleto
Allora ditemi: SE NON CI SONO PIU’ PUNTI FERMI I GIOVANI DI OGGI COME FANNO A CRESCERE SANI ?
QUESTA E’ LA VERITA’.Il povero Morgan non c’èntra nulla è solo una vittima…come tanti altri del resto.
Da questo punto nasce la mia avversione, al cattocomunismo (dottrina compromissoria secondo la quale non c’è una sola VERITA’, ma di volta in volta, a seconda della questione, si contratta una SINTESI tra le varie opinioni per mantenere una finta pace sociale), ed alla massoneria (società occulta che da secoli si batte per desacralizzare la Chiesa Cattolica), altresì, il mio impegno a costruire una società fondata sui punti fermi, appunto: Chiesa, Patria e Famiglia!

mercoledì 3 febbraio 2010

I CATTOLICI E LIBERALI nel POPOLO DELLA LIBERTA’ di Lesina

In questi giorni la situazione “Popolo della Libertà” a Lesina ha segnato dei risvolti importanti per quanto concerne l’attività politica del Centro-Destra lesinese. Il Coordinatore Provinciale PDL di Foggia, nella persona di Gabriele Mazzone, ha reso noto la nomina del Coordinatore e del Vice-Coordinatore del Pdl di Lesina, rispettivamente individuati in Gaetano Matarante e Salvatore Mattei, i quali daranno vita in breve termine ad un Direttivo Comunale di almeno dieci componenti che rispecchino le correnti presenti all’interno del Partito delle Libertà. Finalmente il nostro paese potrà avere un punto di riferimento importante per la vita politica e sociale locale, in seguito ad un estenuante attesa cominciata con il periodo pre-elezioni Comunali e terminata in data 30-01-2010. Al nuovo Coordinamento Comunale spetta l’arduo compito di mettere sù una compagine di uomini locali responsabili e pronti a lottare per la difesa dei principi contenuti nella Carta dei Valori del Popolo della Libertà, ma soprattutto predisposti nel far si che Lesina cominci a vivere una politica in cui i giovani siano i protagonisti di un metodo al servizio dei cittadini e per la realizzazione del bene comune. E’ nostra intenzione collaborare energicamente col nuovo coordinamento comunale, al fine di rappresentare l’ala cattolica all’interno del Popolo della Libertà di Lesina. Per questo motivo, come coerentemente precisato sin dalla nascita del nostro Comitato, oggi possiamo dire di esserne parte attiva in quanto abbiamo aderito in massa al PDL di Lesina. Nel fare i nostri migliori Auguri al Coordinatore Gaetano Matarante e al Vicario Salvatore Mattei per i nuovi incarichi, chiediamo loro a nome di tutti i giovani di centro-destra di Lesina di intraprendere un percorso politico fondato sul dialogo, sulla collaborazione e sulla consapevolezza di avere il dovere di operare in breve termine per una opposizione costruttiva all’attuale Amministrazione Comunale e in medio-lungo termine per la formazione di una nuova classe dirigente diretta a riportare il centro-destra al governo del paese.

venerdì 29 gennaio 2010

UN MASSONE VAL BENE UNA MESSA


di Francesco Colafemmina
Voglio dare per scontata la buona fede di S.E. Mons. Lucio Renna, Vescovo della Diocesi di San Severo. La voglio dare per scontata perchè si tratta pur sempre di un Vescovo di Santa Romana Chiesa. Eppure qualcosa mi rumina nella testa e nel cuore... una vocina mi suggerisce che il fatto è macroscopico.
Mi riferisco alle celebrazioni del cosiddetto "Anno Raimondiano", celebrazioni in onore di Raimondo De Sangro, principe di San Severo e Duca di Torremaggiore. Un noto massone ed esoterista del XVIII secolo, mica un Santo o un Beato!
Fatto sta che il calendario delle celebrazioni prevede il prossimo 30 gennaio a Torremaggiore (Foggia), alle ore 17,00 presso la Chiesa Matrice di San Nicola una Celebrazione della Liturgia Eucaristica presieduta da S. E. Mons. Lucio Renna, Vescovo della Diocesi di San Severo. E' una messa in suffragio dell'anima errante di quell'esoterista frammassone? E' una specie di benedizione iniziale della manifestazione? Ma come si può benedire o suffragare il ricordo della vita di un uomo che racchiude il patrimonio iniziatico, esoterico, libertino, tipico della Libera Muratoria? Sì, per carità, uno scenziato ante litteram, sebbene vada considerato una sorta di alchimista, visto che scenziati sono i vari Galileo e Newton, mentre il buon Di Sangro era tuttalpiù un dilettante... Lasciamo perdere però il giudizio storico sul personaggio.
Ora, mi domando, sarà un caso se a San Severo - stando al sito del GOI - vi sono almeno 2 logge massoniche, delle quali una è intitolata proprio al Principe Raimondo De Sangro?
Che Sua Eccellenza sia stato ingannato è possibile - dato che non mi consta che Chiesa e Massoneria siano ancora scese a patti -, altre possibilità legate al suo coinvolgimento in questa manifestazione non possono che essere frutto di mie allucinate fantasie...
Fantasie acuite dalla lettura dell'intero programma della manifestazione e della biografia del Principe messa a disposizione sul sito del Comune di Torremaggiore. La nota biografica afferma chiaramente, infatti:
"Uomo dalla personalità inquietante ed al tempo stesso affascinante, è definito il Principe dei misteri, un surrealista in anticipo." E ancora: "La sua nomina a Gran Maestro Venerabile della Massoneria del Regno di Napoli (dopo che lui stesso l’ha fondata) e la pubblicazione della famosa Lettera Apologetica concorreranno a far scagliare contro di lui nel 1750 una sorta di anatema sociale."
Non resta allora che una semplice domanda da porre a S.E. Mons. Renna: ma da quando in qua si celebrano i Massoni, gli esoteristi, i satanisti ed i maghi con delle Sante Messe? Da quando in qua un convegno paramassonico viene inaugurato da una Santa Messa presieduta da un Vescovo?
Ma se queste domande vi lasciano già allibiti, che ne dite di commentare la cerimonia di chiusura dell'anno raimondiano? Leggo direttamente dal programma: "Cerimonia di chiusura dell'Anno Raimondiano con la presenza di S.E. Card. Crescenzio Sepe, Cardinale di Napoli".
Non basta un Vescovo, i Massoni vogliono anche un Cardinale... San Michele difendici tu!

mercoledì 27 gennaio 2010

GUAI A DIMENTICARE!


Un piccolo pensiero da parte NS, per onorare le vittime dell'Olocausto la cui ricorrenza cade oggi e un invito a tenere sempre la guardia alzata verso chi fa dell'odio razziale e religioso il proprio credo.

martedì 26 gennaio 2010

La corsa sarà a tre: il voto è.... Palese!

Finalmente è stata sciolta la riserva sul nome del candidato piddiellino, che sfiderà nell'ordine:
Nichi Vendola, attuale governatore pugliese impostosi alle primarie di domenica scorsa, e la dott.ssa Poli Bortone, candidata dell'UDC.
Trattasi di Rocco Palese, designato ieri candidato per il Popolo della Liberta' alla presidenza della giunta regionale della Puglia.

.....conosciamo meglio il Ns candidato...
....e' nato ad Acquarica del Capo, in provincia di Lecce, il 31 dicembre 1953. E' sposato e ha due figlie. Prima di impegnarsi in politica, di professione era medico chirurgo, specializzato in Chirurgia Generale e Chirurgia d'urgenza e Pronto Soccorso. E' stato all'inizio aiuto all'Ospedale di Gagliano del Capo e poi direttore sanitario dello stesso nosocomio e componente della conferenza permanente per l'emergenza sanitaria presso la Prefettura di Lecce dal 1993 al 1998. Autore di 51 pubblicazioni scientifiche, Palese ha fatto il vice sindaco dal 1990 al 1993 del Comune di Acquarica e successivamente consigliere nello stesso comune.
Eletto per la prima volta consigliere regionale nel 1995, Palese e' stato presidente della Commissione Sanita' della Regione Puglia, fino al 1997. Iscritto a Forza Italia dal 1999, subito e' stato vicepresidente della Giunta Regionale con Salvatore Distaso, con delega al Bilancio, fino al 2000. Nel partito di Forza Italia ha ricoperto il ruolo di vice del viceministro Giuseppe Vegas, nel Dipartimento Economico. Primo degli eletti in Puglia ed in Italia alle Regionali del 2000, con 28.540 voti di preferenza, Palese e' stato assessore al Bilancio ed alla Programmazione nella Giunta Fitto dal 2000 al 2005. Componente del Comitato di settore nazionale del comparto sanita' (organismo deputato al confronto con l'Aran per gli aspetti contrattuali del comparto) dal 2000 al 2005.
Componente del Tavolo di monitoraggio della spesa sanitaria presso il Ministero dell'Economia dal 2000 al 2005. Primo degli eletti alle Regionali del 2005, con 28.489 voti di preferenza. Attualmente riveste il ruolo di presidente del Gruppo Consiliare di Forza Italia-Pdl alla Regione Puglia. All'opposizione Palese e' noto per la sua instacabile attivita' e la sua approfondita analisi delle questioni, doti riconosciute anche dagli avversari.
L'attesa è stata estenuante, ma finalmente si comincia!

lunedì 4 gennaio 2010

213° anniversario della nascita del Tricolore



Nella seduta del 7 gennaio 1797 i Delegati della Repubblica Cispadana, accogliendo una mozione di Giuseppe Compagnoni, decretano "che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso". Nasce così il Tricolore come Vessillo Nazionale, La prima Bandiera Tricolore Cispadana ha i colori disposti in tre strisce orizzontali: il Rosso in alto, il Bianco in mezzo, il Verde in basso. Al centro è dipinto il Turcasso o Faretra con quattro frecce, a simboleggiare l'Unione delle quattro popolazioni di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Le lettere “R” e “C”, poste ai lati sono le iniziali di "Repubblica Cispadana".
Il significato dei tre colori è:
Verde = Il colore delle nostre pianure. (1794: Zamboni - De Rolandis / Colore della speranza di un'Italia libera e unita)
Bianco = La neve delle nostre cime. (1794: Zamboni - De Rolandis / Colore di Bologna)
Rosso = Il sangue dei caduti. (1794: Zamboni - De Rolandis / Colore di Bologna)
«Sii benedetta! Benedetta nell'immacolata origine, benedetta nella via di prove e di sventure per cui immacolata ancora procedesti, benedetta nella battaglia e nella vittoria, ora e sempre, nei secoli! Non rampare di aquile e leoni, non sormontare di belve rapaci, nel santo vessillo; ma i colori della nostra primavera e del nostro paese, dal Cenisio all' Etna; le nevi delle alpi, l'aprile delle valli, le fiamme dei vulcani, E subito quei colori parlarono alle anime generose e gentili, con le ispirazioni e gli effetti delle virtù onde la patria sta e si augusta: il bianco, la fede serena alle idee che fanno divina l' anima nella costanza dei savi; il verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de' poeti; il rosso, la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi, E subito il popolo cantò alla sua bandiera ch' ella era la più bella di tutte e che sempre voleva lei e con lei la libertà», Verde = La perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de' poeti.
Bianco = La fede serena alle idee che fanno divina l'anima nella costanza dei savi.
Rosso = La passione ed il sangue dei martiri e degli eroi.