2008:CATTOLICI E LIBERALI PERCHE'?

Nel ‘900, molti liberali europei si sono trovati spesso in conflitto con la Chiesa. L’Italia e la Francia si sono costituiti proprio come Stati-nazione con una lotta (anticlericalismo) nei confronti della Chiesa cattolica. Ora, i tempi sono maturi per superare quel razionalismo chiuso e per aprire il liberalismo al messaggio Cristiano. A tal fine, non occorre che il liberale sia credente (la fede si gioca in un incontro personale con Dio), ma consapevole che sulla cultura Cristiana si è fondata l'Europa.
In passato il progressivo rinnegamento di queste radici ha consegnato il "vecchio continente" nelle mani di regimi liberticidi e sanguinari (comunismo e nazi-fascismo). Oggi il pericolo si chiama laicismo e fondamentalismo! Ecco le ragioni del nuovo progetto liberale: credenti e non credenti insieme per assicurare a Lesina, in Italia, in Europa.. un alba di libertà!

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sede legale: via G. Mazzini, 10- 71010 Lesina (FG)cattolicieliberali@alice.it

sabato 24 ottobre 2009

ACCENDI LA FEDE, spegni halloween!!!!

Nell’anno 840, Papa Gregorio IV inserì nel calendario liturgico la festa di Tutti i Santi, da celebrarsi il giorno 1° novembre di ogni anno, con l’intento di elogiarne la BELLEZZA e di favorirne l’esempio presso noi credenti.
Da alcuni anni ormai tale Bellezza, fatta di culto verso i Santi e di pia devozione verso i cari defunti, viene offuscata dalla famigerata “Notte di Halloween” tanto che è diventata tradizione l’uso di travestire i bambini con maschere e costumi strani.
Per evitare la questione ci nascondiamo dietro frasi come: ” Che male c’è?”, ”E’ solo un modo innocuo di divertirsi….”
Ma attenzione, perché è dietro a quel: "È solo un modo di divertirsi... è come se fosse un altro carnevale", che si annida la trappola della magia e dell’occulto!
Al riguardo cerchiamo di fare chiarezza ….
· Che cos’è Halloween?
Halloween è la forma contratta dell’espressione inglese "All Hallows Eve" che letteralmente significa vigilia d’Ognissanti.
L’antica leggenda irlandese racconta che Jack, un fabbro malvagio, perverso e tirchio, una notte d’Ognissanti, dopo l’ennesima bevuta viene colto da un attacco mortale di cirrosi epatica. Il diavolo nel reclamare la sua anima viene raggirato da Jack (sic!) e si trova costretto ad esaudire alcuni suoi desideri, tra i quali quello di lasciarlo in vita, giungendo ad un patto con cui rinunciava all’anima del reprobo. Jack, ignaro dell’effetto della malattia, muore un anno dopo. Rifiutato in Paradiso, Jack non trova posto nemmeno all’inferno a causa del patto con diavolo. A modo di rito il poveraccio intaglia una grossa rapa mettendovi all’interno della brace fiammante, a luogo della dannazione eterna. Con questa lanterna, Jack, fantasma, torna nel mondo dei vivi. Gli irlandesi, colpiti dalla carestia, immigrarono in America verso il 1850. Approdati nel nuovo mondo, trovarono un enormità di zucche che, a differenza delle piccole rape indigene, erano sufficientemente grandi da essere intagliate. Così le zucche sostituirono le rape e divennero le Jack o lantern, utilizzate la notte d’Ognissanti perché si pensava di tenere lontani gli spiriti inquieti dei morti che tentavano, come Jack, di tornare a casa.
· Perché ci si maschera?
Nell’Irlanda celtica si credeva che in questa data gli spiriti tornassero indietro in cerca di un corpo da possedere. Per difendersi da questa minaccia ci si mascherava in modi spaventosi, e si sfilava per le strade sperando così di scacciare i fantasmi vagabondi fuori dalla città.
· Perché si festeggia il 31 ottobre?
Le origini di Halloween risalgono dunque agli antichi druidi celti, e quindi a circa 2000 anni fa. I Celti vivevano in un vasto territorio che oggi è occupato dalla Francia, l’Inghilterra, il Galles e la Scozia, l’Irlanda, e celebravano la vigilia del nuovo anno, il 31 ottobre, in onore di Samhain, il principe della morte. Siccome il loro sostentamento principale era l’agricoltura, nella notte del 31 ottobre (la notte di fine estate) i Celti festeggiavano Samhain, una divinità oscura che i mortali ringraziavano per i raccolti estivi. Si trattava del "Trinox Samhain" o capodanno celtico. Quindi è evidente l’origine pagana della festa.
Samhain era il Signore degli Inferi che, con l’arrivo dell’inverno, cancellava la potenza del dio sole, suo eterno rivale. Samhain venne così tradizionalmente identificato con il dio dei morti, o semplicemente con la luna, che spesso appare nell’iconografia di Halloween. Samain è anche il nome gaelico del mese che corrispondeva suppergiù a novembre. Il giorno di Samhain segnava dunque l’inizio invernale della metà dell’anno, e fu chiamato per questo il giorno in mezzo agli anni.
L’essere "in mezzo agli anni" veniva considerato un momento magico: le barriere tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliavano tanto da permettere a questi ultimi di tornare sulla terra comunicare con i vivi. I Celti credevano che in questo giorno gli spiriti malvagi dei morti, ritornavano per creare confusione e caos fra i viventi. La festa doveva placare Samhain e gli spiriti dei defunti.
· Il simbolismo e l’occulto……
Il mondo dell’occulto definisce il 31 ottobre in questo modo: "È il giorno più magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico, è la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana".
Tale data, quindi, è importante non soltanto nella cultura celtica, ma anche nel satanismo.
E uno dei quattro sabba delle streghe. I primi tre segnavano il tempo per le stagioni "benefiche": il risveglio della terra dopo l’inverno, il tempo della semina, il tempo della messe. Il quarto sabba marcava l’arrivo dell’inverno e la "sconfitta" del sole, freddo, fame e morte.
Credo che ci sia abbastanza materiale per prendere definitivamente le distanze da “Halloween” : NON LASCIAMO CHE I NOSTRI RAGAZZI SI ABITUINO ALL’OCCULTO!
Questo rischio l’aveva segnalato un decennio fa il Grande Giovanni Paolo II, che si esprimeva in tal senso: "Oggi diverse forme di esoterismo dilagano anche presso alcuni credenti, privi del dovuto senso critico" (Fides et Ratio, n. 37).
Infine va sottolineato che Halloween introduce un atteggiamento negativo verso la morte e verso i defunti, trattati come qualcosa di ostile da cui difendersi e da cui scappare, mentre nella Tradizione Cristiana, per i defunti si va al cimitero a pregare, si fanno offrire Messe, comunque vanno pensati e accostati con affetto e familiarità, non certo con timore e diffidenza.
E’ stato proprio il cristianesimo a rivoluzionare il rapporto con i defunti: i pagani seppellivano i morti lontano dalle città perché ne avevano timore e li sentivano in qualche modo contaminanti; invece, i cristiani cominciarono subito a venerare i corpi dei santi, costruendoci sopra le chiese e i villaggi.
Pertanto, l’invito che vi facciamo e lo stesso che San Paolo rivolgeva alla comunità di Efeso: "NON PARTECIPATE ALLE OPERE INFRUTTUOSE DELLE TENEBRE, MA DENUNCIATELE APERTAMENTE" (Ef 5,11) e con sentimenti di bontà e di Bellezza, Vi auguriamo, buon Ognissanti

mercoledì 21 ottobre 2009

Essere cristiano oggi!!

Lunedì 19 ottobre dalle ore 18.30 alle 20.00 presso l' Istituto Superiore di Scienze Religiose "Beata Vergine del Soccorso" di San Severo si è tenuto un seminario di studio su alcuni temi tra i quali: "Cristianesimo, Laicità, Laicismo e altre culture: un dialogo possibile?" con il relatore Prof. Matteo De Meo. Una nostra rappresentanza ha preso parte al seminario, perciò vi pubblichiamo un estratto della relazione.
"E' impensabile ed inaccettabile lo stare a guardare del cristiano di fronte alla mentalità di laico che si sta diffondendo nei nostri giorni. E' insufficiente per lo studioso di Scienze Religiose stare per ore con la testa sui libri di teologia mentre si afferma in maniera sempre più cospicua questa mentalità la quale anche l' editoria contribuisce facendola passare a tutti i costi, vedi libro di Umberto Veronesi "Essere laico". Di fronte a tale circostanza il cristiano ha l'onere di non nascondersi dietro alla giustificazione: "vabbè si tratta di un laico, o è una persona atea.....", ma deve lasciarsi provocare da tale avvenimento e capire cosa c'è da fare di fronte a tale situazione. Tali affermazioni, molte delle quali contenute nel libro di Veronesi, e tante altre che oggi cercano in tutti i modi di creare un Cristianesimo che si adatti alle esigenze dell'uomo, creano cultura, mentalità, un'ottica diversa con la quale la madre guarderà ed educherà i figli nel futuro e che questi cresceranno formando generazioni sempre più al di sopra della religione e non al suo servizio."
Il messaggio che vogliamo lanciare ai credenti cristiani è proprio quello di non essere apologetici, non possiamo più ricoprire escusivamente un ruolo di difesa dinanzi a questa quotidianità, bensì dobbiamo assumere un atteggiamento di affronto del problema assumendoci le nostre responsabilità di cristiani e affermando in tutte le maniere la Verità che non è sicuramente quella che si intende far passare dai laici come l'autore del testo sù citato, ma è contenuta nel testo che Cristo ci ha tramandato, la Bibbia.
Antonio Giuseppe Colella

giovedì 15 ottobre 2009

SEMPRE PIU' IN BASSO...

Solidarietà da parte ns verso don Mimmo Niro, oggetto, due giorni orsono, di un vile attentato incendiario.
Tra i vari attestati di vicinanza, tranne la Caritas, è assordante il silenzio delle istituzioni cattoliche diocesane:
nessun comunicato stampa, ne tantomeno una riga su di un blog.

giovedì 17 settembre 2009

ONORE AI CADUTI



Sei militari italiani sono stati uccisi e quattro feriti in un attentato avvenuto nel pieno centro di Kabul, sulla Massoud Circle, la strada che conduce all'aeroporto della capitale afghana.

Sia i morti che i feriti (questi ultimi non sarebbero in pericolo di vita) sono tutti del 186imo Reggimento Paracadutisti Folgore.

Nell'attentato sono morti anche due afghani e oltre 30 civili sarebbero rimasti feriti.

Fonti della Difesa hanno reso noto i nomi dei sei militari italiani morti, le cui famiglie sono state avvisate. Si tratta del.

tenente Antonio Fortunato, originario di Lagonegro (Potenza);

primo caporal maggiore Matteo Mureddu, di Oristano;

primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, nativo di Glarus (Svizzera);

primo caporal maggiore Massimiliano Randino, di Pagani (Salerno);

sergente maggiore Roberto Valente, di Napoli;

primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, di Orvieto.

martedì 8 settembre 2009

SENZA PAROLE


un sabato pomeriggio (vigilia di ferragosto- alta stagione)
andando a RODI G.co....
.... GUARDATE CHE PREZZI
"lido nautilus", un lido pulitissimo (c'era un addetto al servizio dei bagnanti che alle 20.00 puliva la sabbia con una apposita macchina a motore), con degli ombrelloni sistemati a debita distanza l'uno dall'altro, munito di bar, campo da beach volley, ping-pong....

ritornando a Lesina,
ripensando ai servizi che la nostra marina offre ai bagnanti ho avuto la strana sensazione...
...non so, come se i conti non tornassero...

giovedì 27 agosto 2009

Bennato..quanto ci sei mancato!

di Leonardo Mandunzio


E' appena terminata la rassegna musicale che prende il nome di "estate lesinese".
Sicuramente questa edizione ha segnato un notevole passo indietro rispetto agli anni passati.
Secondo la maggioranza, non si poteva fare di meglio dato il dissesto finanziario delle casse comunali.
Invece, secondo l'opposizione, i fondi da destinare alla kermesse canora c'erano.
Ovviamente la verità, a noi che siamo al di fuori del "Palazzo", non è data saperla...possiamo solo intuirla..... senza leggere le "carte".
Comunque, secondo noi uno sforzo andava compiuto per assicurare alla nostra cittadina "la notte della Taranta", evento che ormai ci stava caratterizzando da diversi anni e che godeva di una ribalta importante a livello mediatico!
Questo lo dice uno che non va pazzo per quel tipo di musica fatto di pizziche e tarantelle, ma che ne riconosce l'importanza culturale.
Tale evento infatti ci univa al resto del Gargano, facendoci sentire una cosa sola.
IN QUELL'OCCASIONE IO MI SENTIVO GARGANICO!
Fuor di polemica, gli Amm.ri attuali dovevano far di tutto per mantenere una posizione faticosamente raggiunta, continuando ad investire sulla "Taranta Power", rastrellando le risorse finanziarie da altre voci del bilancio comunale.
Invece...
mentre Apricena continua ad avere "Suoni in cava"e Carpino ormai è rinomato in tutta Italia per il suo "Folk festival", il nostro Paese sempre più sta assumendo le caratteristiche di un borgo rurale, inaccettabile per una comunità che si vuole affrancare dall'anonimato attraverso il turismo.

sabato 1 agosto 2009

Lesina: Vietato l'utilizzo del Campetto annesso alla Palestra Comunale

Comando dei Vigili Urbani

Si comunica che nel campetto comunale dal 31/07/2009 al 25/08/2009 è severamente vietato entrare in orari fuori dai tornei che si svolgeranno dalle ore 18:00 alle 23:00.
Chiunque verrà sorpreso a giocare nel campetto verrà punito dal Comando dei Vigili Urbani con multe abbastanza consistenti, più volte nella giornata la volante dei Vigili Urbani verrà a fare dei controlli.

Comando dei Vigili Urbani
Comune di Lesina


Da qualche giorno è stato affisso all' ingresso del Campetto congiunto alla Palestra Comunale ed al suo interno questo Avviso del Comando dei Vigili Urbani del Comune di Lesina il quale impone il Divieto di entrare all'interno del campetto di gioco fuori dagli orari previsti per i tornei estivi dal 31 luglio al 25 agosto 2009. Coloro che saranno beccati dalla volante dei Vigili Urbani a giocare nel campetto verranno sanzionati con il pagamento di multe salate. Premesso che condividiamo a pieno il rispetto del patrimonio pubblico e la salvaguardia delle strutture a disposizione dei giovani, ci corre l'obbligo di manifestare la nostra posizione riguardo a tale misura. Non si può assolutamente vietare al giovane l' uso di un campetto comunale il cui utilizzo rappresenta l'unico svago e divertimento di 30-40 ragazzi e giovani che frequentano la struttura quotidianamente, specialmente nel periodo estivo vista la totale mancanza di strutture sportive pubbliche. A maggior ragione, dato che trattasi di una struttura sportiva adibita a campetto per giocare a calcio, sarebbe più opportuno regolare la struttura con la messa a norma della stessa e garantendo la presenza di un custode per controllare il rispetto delle regole da parte dei giovani. In questo modo ridurremmo la probabilità attualmente altissima di incorrere in infortuni da parte dei ragazzi e sicuramente otterremmo una maggiore sensibilizzazione dei giovani per il rispetto del territorio locale. E' vero, non va assolutamente sottovalutato il problema del vandalismo presente nel nostro paese, ma è assurdo eliminare il diritto di divertirsi e di coltivare i propri hobby come quello del calcio.
La nostra proposta è pertanto quella di :
  1. potenziare la struttura con l' installazione di una rete che racchiuda tutto il campetto e di materassini a protezione dal muretto e dal cancello in ferro posti ai lati del campo;
  2. assicurare il corretto funzionamento del cancello d' ingresso e installare una porta d' ingresso nel terreno di gioco;
  3. garantire la presenza di un custode per il servizio di apertura/chiusura del campo e che vigili sul rispetto delle norme per la salvaguardia della struttura;
  4. tutelare gli sportivi che utilizzano il campetto con la copertura assicurativa della struttura contro gli infortuni;
  5. disciplinare l' utilizzo della struttura con un Regolamento Comunale e irrogare multe nei confronti di coloro che compiono atti vandalici o di imbrattamento della struttura e non rispetto della pulizia;
  6. garantire maggiore vigilanza da parte delle autorità competenti nei pressi della struttura e dei locali annessi o l' installazione di un impianto di videosorveglianza per far fronte al fenomeno di inciviltà presente nella zona (furti nei locali della palestra, rottura dei vetri di porte e finestre, imbrattamento dei muri, uso di droghe ed altre sostanze stupefacenti negli orari notturni, scarico di rifiuti e rottura bottiglie di vetro nel campetto);
  7. riservare un costante servizio di svuotamento e pulizia dei bidoni di immondizia posizionati sulla strada adiacente al campetto spesso colma di rifiuti di ogni tipo che fuoriescono dai contenitori diventando oggetto di divertimento dei ragazzi.
Esortiamo i nostri amministratori a prendere in considerazione la nostra proposta ed ottimizzare l' uso delle strutture pubbliche anzichè vietarne l' accesso.
di Antonio Giuseppe Colella