2008:CATTOLICI E LIBERALI PERCHE'?

Nel ‘900, molti liberali europei si sono trovati spesso in conflitto con la Chiesa. L’Italia e la Francia si sono costituiti proprio come Stati-nazione con una lotta (anticlericalismo) nei confronti della Chiesa cattolica. Ora, i tempi sono maturi per superare quel razionalismo chiuso e per aprire il liberalismo al messaggio Cristiano. A tal fine, non occorre che il liberale sia credente (la fede si gioca in un incontro personale con Dio), ma consapevole che sulla cultura Cristiana si è fondata l'Europa.
In passato il progressivo rinnegamento di queste radici ha consegnato il "vecchio continente" nelle mani di regimi liberticidi e sanguinari (comunismo e nazi-fascismo). Oggi il pericolo si chiama laicismo e fondamentalismo! Ecco le ragioni del nuovo progetto liberale: credenti e non credenti insieme per assicurare a Lesina, in Italia, in Europa.. un alba di libertà!

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sede legale: via G. Mazzini, 10- 71010 Lesina (FG)cattolicieliberali@alice.it

martedì 9 giugno 2009

Cronaca di una morte annunciata!

di Leonardo Mandunzio
Cari Amici,
noi lo dicevamo da gennaio....ma nessuno ci ha dato ascolto.
Divisi si perde, ricordate le elezioni del 1999 (2 liste di centro destra e Trombetta sindaco)....ma nessuno ci dava retta
Intanto continuavano a spargere ottimismo da Unieuro chiudendo gli occhi e soprattutto tappandosi le orecchie.
Ma un buon politico dovrebbe sapere che il popolo non va vai snobbato in quanto Vox populi, vox dei.
Dove lo trovate un Paese che, pur disponendo di una popolazione fatta per il 60% di elettori del centro-destra, riesce a mandare al municipio una lista di centro-sinistra?
La lista civica lesinese paradossalmente è riuscita a diventare maggioranza pur essendo nei fatti minoranza a Lesina (46% dei voti)!!!!
ROBA DA FAR IMPALLIDIRE IL PROFESSOR SARTORI.
Questa è la terza volta che succede dal 1995 ad oggi.
Di chi è allora la colpa?
...I nomi li sapete e gli elettori li hanno già giudicati.
Parliamo di cose nuove.
In questa tornata elettorale è nato un nuovo gruppo, con le idee ben chiare e con dei valori precisi.
NOI ABBIAMO L'ARDIMENTO DI DIVENTARE IL NUOVO CENTRO-DESTRA LESINESE E TRA 5 ANNI (...o forse meno) CHIEDEREMO IL CONSENSO PER GOVERNARE
Perchè?
Perchè a differenza di altri abbiamo in testa un progetto e non UNA POLTRONA
Adesso ci attende un duro lavoro, e siamo disponibili (come già lo stiamo facendo) a qualsiasi tipo di confronto.....si perchè, miei cari dinosauri, le liste non si fanno due mesi prima delle elezioni......
Buon lavoro neo-Sindaco.
Oggi non saliamo sul suo carro vincente, ma le promettiamo invece una opposizione seria e critica, per il bene di Lesina ovviamente.

Eletto il nuovo Consiglio Comunale, i voti nel dettaglio

Consiglio_Comunale_Eletto

lunedì 8 giugno 2009

Barbara Matera: 349 voti!!


Le Elezioni Europee nel Comune di Lesina hanno segnalato un affluenza alle urne molto cospicua dovuta anche alle elezioni simultanee per il prossimo Consiglio Comunale. Infatti, il 76,99% degli elettori ha espresso il proprio voto in occasione di questa tornata elettorale. Le prime conclusioni in termini numerici segnalano l' inaspettato primato della neocandidata per il Pdl Barbara Matera tra le svariate preferenze accordate al partito di Berlusconi. Il suo risultato elettorale è di 349 preferenze ricevute di fronte ai 219 voti ricevuti da Tatarella, 202 ricevuti da Patriciello, 171 ricevuti da Mastella, 160 ricevuti da Silvestris, 101 ricevuti da Mazzoni e 48 ricevuti da Baldassarre. Davvero ragguardevole è stato l' impegno del neocostituito gruppo "Cattolici e Liberali Lesina" in questa campagna elettorale in favore della candidata lucerina che ha riscosso molto entusiasmo tra i giovani locali, la maggior parte dei quali ha accordato la propria preferenza in suo favore. Il dato evidente è rappresentato dalla voglia dei giovani di Lesina di impegnarsi in politica per conseguire il rinnovamento della classe dirigente non solo a livello locale. In attesa dello scrutinio delle schede per l' elezione del nuovo Sindaco il primo segnale importante è stato lanciato dunque dall' ingresso nella realtà politica di Lesina del Comitato Civico Cattolico-Liberale e dal fervore con il quale esso ha ottenuto consensi nei giovani e meno giovani.

I Cattolici e Liberali di Lesina ringraziano tutti quanti hanno collaborato alla prima iniziativa elettorale di codesto Comitato accordando la propria preferenza alla candidata al Parlamento Europeo Barbara Matera.


Appena ci saranno i dati definitivi riguardanti gli altri partiti verranno riportati su questo blog.

giovedì 4 giugno 2009

Elezioni Europee 6/7 giugno 2009: difendere la libertà, sostenere la responsabilità

"Le Elezioni sono un' azione educativa, esse rappresentano una circostanza che non va subita ma va vissuta".
don Carron

Pubblichiamo qui di seguito il volantino della CDO (Compagnia delle Opere) perchè possa essere per noi tutti un punto su cui riflettere prima delle Elezioni Europee 2009.

In Europa non è in gioco solo la definizione di qualche regola di mercato per superare la crisi economica, ma la possibilità stessa di un’esperienza umana fatta di libertà e di creatività personale e comune. L’80% delle leggi italiane è l’attuazione di norme decise dall’Unione Europea, che sono sempre più caratterizzate dal rischio di regolamentare la vita dei cittadini limitando l’espressività della persona e dei corpi sociali.
L’Europa potrà affermarsi solo riconoscendo la persona nella sua unicità irripetibile e nella sua libertà, capace di generare creatività e carità, fiducia e lavoro.
Seguendo il principio di sussidiarietà l’Unione Europea deve sostenere le condizioni necessarie perché la gente possa esprimere il suo desiderio di verità, di giustizia e di bellezza, valorizzando le proprie tradizioni storiche, religiose e culturali. Più i cittadini contribuiscono a rendere la realtà sociale una dimora umana, più l’Europa diventerà uno spazio di libertà creativa, capace di instaurare un dialogo fecondo di pace e di sviluppo con tutti gli altri popoli.
La tendenza ad una progressiva limitazione della libertà colpisce anche una delle realtà che con la sua presenza è fattore di speranza per tanti: la Chiesa. Perciò, difendere in Europa la libertas Ecclesiae è difendere la libertà e il futuro per tutti.
L’educazione è una priorità fondamentale e chiede quindi maggiore impegno a incrementare gli investimenti per la crescita dei giovani, nella certezza che da essi dipende il futuro della società.
La tutela della vita dall’inizio alla sua fine naturale e la difesa della famiglia tradizionale sono principi non negoziabili.
Poche ma efficaci regole per garantire un mercato che non diventi preda di speculazioni finanziarie, una collaborazione internazionale che non cada nella trappola del protezionismo, un sistema bancario che abbia come compito il sostegno alle famiglie e alle imprese: le istituzioni politiche europee sono chiamate a favorire questi obiettivi per una ripresa dell’economia secondo
il principio di sussidiarietà.
Di fronte alle sfide drammatiche della vita, migliaia di persone testimoniano ogni giorno attraverso il loro impegno, le loro sofferenze e il loro lavoro, una speranza che consente di affrontare grandi difficoltà senza mortificare il desiderio di felicità. Il relativismo (per cui tutto è uguale) e il nichilismo (per cui nulla vale) vanificano, invece, la responsabilità di fronte al destino dell’uomo, rendendo grigia la nostra società.
Per questo sosteniamo chi in Europa mette la politica al servizio di persone libere, responsabili e solidali, in particolare chi in questi anni ha testimoniato una diversità in atto dentro il Parlamento Europeo, avendo come punto di forza non la difesa teorica di “valori”, ma l’attenzione alle persone nella concretezza della loro umanità e delle loro opere.
Compagnia delle Opere

Noi Cattolici & Liberali di Lesina, il 6 e 7 giugno, invitiamo la cittadinanza a votare il Popolo della Libertà, esprimendo le seguenti tre preferenze: Berlusconi-Matera-Baldassarre. Questo, perché una volta eletti parlamentari, possano a loro volta eleggere il Presidente del Parlamento Europeo, nella persona del professor Mario Mauro (nato a San Giovanni Rotondo), esponente del movimento cattolico CL (Comunione e Liberazione), politico tra le fila del PDL, il quale tra i suoi innumerevoli meriti accademici e professionali, annovera il fatto di battersi da anni per la difesa delle Radici Cristiane dell’Europa. Tema fondamentale non solo per noi Cristiani ma per tutti coloro ai quali sta a cuore la Libertà!




mercoledì 3 giugno 2009

Votare? Si... ma per chi?

Una delle discussioni che di sicuro vengono affrontate maggiormente nelle nostre case in questi giorni è: “Chi votare?”.
Dal vocabolario DeAgostini il verbo “votare” significa “manifestazione della propria scelta in un'assemblea o in occasione di elezioni”.
Non voglio soffermarmi tanto sull’importanza dell’andare a votare, ma più che altro su un altro punto importante che scaturisca proprio dal significato della parola “votare”, e cioè: votare = scegliere.
Sempre dal vocabolario DeAgostini il verbo “scegliere” significa “prendere tra più persone, cose, proposte, ecc. quella che per un preciso motivo si preferisce”.
In che modo scegliamo chi votare? Quali sono i motivi per il quale scegliamo una determinata persona invece che un’altra? Quali sono le dinamiche che ci spingono ad una determinata scelta?
Li votiamo per la loro:
- Ideologia politica
- Spiccata capacità
- Affezione al territorio
- Simpatia
- Favore ricevuto
- Promesse di lavoro
- Stretta parentela
- Ecc …
Sono queste e molte altre le domande che spesso ci poniamo prima di apporre la nostra X su uno qualsiasi dei candidati.
Oggi, a pochi giorni dalle Elezioni, ognuno di noi sa perché e per chi andrà a votare, ma credo che il nostro voto non debba andare a coloro ai quali siamo legati per parentela o simpatia, o ancora a coloro che si sono prodigati nei nostri confronti per favori particolari o promesse di lavoro, ma a coloro che hanno intenzione di fare veramente “politica”, che per definizione è: “l'Arte di governare e amministrare con saggezza la società di cui ne siamo parte”.
di Michele Nazario Murgano

martedì 2 giugno 2009

Speciale Elezioni Amm.ve: i candidati della II Repubblica lesinese

Poniamo alla Vs attenzione, le liste che hanno preso parte alle elezioni comunali del nostro paese, dal momento in cui è entrata in vigore la Legge n. 81 del 1993 "Elezione diretta del Sindaco e del Consiglio comunale" fino ad oggi.


Le liste, i candidati che hanno cambiato casacca, gli interessi di famiglia, i politici di lungo corso.... GIUDICATE VOI!!!

BUON VOTO!!






PS:Abbiamo omesso volutamente di riportare i voti dei singoli candidati nelle passate legislature, per evitare di condizionare la scelta da parte dei cittadini elettori.

AMOR DI PATRIA!


La propria terra si ama come una bella donna, si venera come la propria madre, si riverisce come il grande Iddio:
di Mauro Ronco

In una conferenza pronunciata a Parigi il 25 maggio 1888 il teologo russo Vladimir S. Solov’ëv (1853-1900), rispondendo alla domanda sul mistero che si celava nell’immenso impero russo, diceva: «Cercheremo la risposta nelle verità elementari della religione.
Infatti l’idea di una nazione non è ciò che essa pensa di sé stessa nel tempo, bensì ciò che Dio pensa di essa nell’eternità».
Ogni patria, come ciascun individuo, ha una vocazione, cioè un compito da svolgere nel concerto universale dell’umanità. Tenendo conto di questa misteriosa dimensione trascendentale, è possibile cogliere qualcosa del senso delle parole “patria” e “nazione” partendo dal loro significato semantico, che riprendo dal magistrale Siete virtudes olvidadas del teologo gesuita argentino Alfredo Sáenz.
Patria” deriva da patres e fa riferimento al proprio Paese come a un qualcosa che viene dato, come a una eredità; qui lo sguardo rivolto al passato.
Nazione” deriva invece da natus e fa riferimento ai figli, cioè agli eredi; qui lo sguardo è rivolto al futuro. La patria è una eredità, la nazione è un compito.
Diceva bene il filosofo russo Nicolaj A. Berdjaev (1874-1948) che la nazione è una unità di persone che hanno un destino storico comune. Il passato e il futuro s’incontrano così nell’adesione presente alla patria e alla nazione.
Secondo Papa Giovanni Paolo II (1920-2005), «la Nazione è una sintesi particolare di fede e cultura». Riferendosi alla Polonia, quando ancora era arcivescovo di Cracovia, il pontefice affermò: «Non dobbiamo staccarci dal nostro passato. Non lasciamo che esso ci sia strappato dall’anima.
Per Cicerone la patria è «il luogo in cui si è nati». Evoca cioè la relazione di ogni uomo con uno spazio concreto. Con questo spazio vi è dunque un vincolo originario e ineffabile che va al di là dell’aspetto concettuale. Legame necessario e antecedente qualsiasi scelta positiva fatta dai singoli uomini, esso fa sì che io e voi non possiamo non essere italiani. Solo l’uomo, ente razionale, può concepire il concetto di patria, giacché solo l’uomo è capace di conoscere e di sentire tale vincolo con la terra nativa. Componente essenziale della patria è, dunque, un territorio che permetta all’uomo un radicamento analogo a quello di un albero che in terra adatta attecchisce, cresce, estende i rami, si ammanta di foglie, offre frutti. Staccato dal suolo, un albero muore ; disconoscendo la terra in cui ha messo radici anche un popolo muore.
La nostra patria è l’Italia, formatasi progressivamente nel corso di due millenni con le realtà policentriche delle sue numerose capitali. Non si deve dunque disprezzare le realtà storico-politiche che hanno preceduto l’unificazione istituzionale del nostro Paese. Ciascuna di esse rappresenta infatti una tradizione di cultura, di lavoro, di sacrifici nonché di vita sociale e artistica di altissimo valore. Si pensi al ruolo primario svolto da Venezia nel contesto della storia europea e mondiale, segnando con lo splendore della propria architettura le contrade del Vecchio Continente e le isole del Mediterraneo fino a Costantinopoli, e pure difendendo la cristianità contro i Turchi in una epica lotta plurisecolare.
Si pensi a Napoli e alla grandezza giuridica e militare della sua tradizione; patria di Giambattista Vico (1668-1774), tra i massimi filosofi e giuristi dei secoli moderni, Napoli è stata per lungo tempo un modello d’istituzioni a misura d’uomo e rispettose della legge eterna di Dio.
E che dire quindi di Milano, di Modena, di Genova, di Bologna, di Firenze, che dire poi di Pisa e di Siena, o di Bari e di Palermo, di Torino e di quella Sardegna che consegnò alla dinastia sabauda il diritto alla corona reale, nonché, prima fra tutte, di Roma, centro vitale non soltanto della nazione italiana, ma dell’intero universo umano.Dopo il territorio, la famiglia. La patria non è solo una radice che si cala nella terra comune; è anche una casa, un luogo in cui vivono una, cento, migliaia di famiglie. L’uomo è sì vincolato a un territorio, ma anche a un insieme di famiglie, ciascuna delle quali è elemento vivo della comunità. Un insieme di famiglie costituisce un popolo il quale a propria volta si configura dunque come una grande famiglia.
Il ritorno all’amore di patria, dopo una così lunga eclisse, costituisce la miglior medicina contro ogni forma di laicismo ingiustificato e contro ogni forma di vuoto legalismo, che vogliono vanamente fondare la convivenza civile sul rifiuto di Dio o sull’indifferenza religiosa, pretendendo al contempo dal cittadino una moralità pubblica che è impossibile mantenere senza la grazia che viene dall’alto e l’alimento concreto che fluisce dalle radici di una tradizione storica ricevuta e vissuta con gratitudine verso gli antenati che hanno contribuito a formarla.
La fine delle ideologie nella tragedia delle guerre mondiali e nella desolazione dei materialismi contemporanei, di matrice tanto socialista che edonista, costituisce il segno che è possibile e giusto riproporre l’amor di patria come fondamento di un rinnovato ordine politico e sociale.