
Il titolo di cui sopra parla chiaro. Il 6 e 7 giugno nel nostro paese siamo chiamati alle urne per il rinnovo dell’ Amministrazione Comunale e per esprimere la nostra preferenza per le Elezioni Europee. Per le strade del paese ci sono una marea di bigliettini e volantini riconduenti il simbolo del Popolo della Libertà, il partito che fa capo a Berlusconi, l’ attuale Presidente del Consiglio dei Ministri. Questo, però, non deve trarre in inganno perché nella competizione elettorale per l’ elezione del nuovo Sindaco di Lesina ci sono tre liste civiche e nessuna fa riferimento a qualche partito di caratura nazionale. Il centro-destra, che per l’occasione lo definiamo tale solo perché la maggior parte dei candidati hanno militato in partiti di tale fazione politica, si presenta con la lista Gaetano Matarante il cui simbolo “Forza Lesina” richiama il vecchio partito di Forza Italia, e con la lista Giovanni Schiavone il cui simbolo “il Popolo di Lesina” si rifà a quello del Popolo della Libertà. La terza lista, quella capeggiata da alcuni massimi esponenti del centro-sinistra di Lesina, è formata anch’essa da diversi esponenti del centro-destra, che per l’ avvenimento hanno deciso di dare il proprio apporto elettorale al candidato Sindaco Pasquale Tucci. Come si può capire da quanto sopra enunciato, la realtà politica del nostro paese tende sempre più verso il centro-destra, sono rimasti davvero in pochi, infatti, i candidati consiglieri che hanno antefatti politici in liste di centro-sinistra. Nonostante ciò, però, il nostro paese, ripeto, sempre più incline al centro-destra, non presenta alcuna lista ufficialmente di centro-destra in questa tornata elettorale in modo da dare un’ ispirazione ideologica alla scelta di voto locale. Se trasliamo il discorso sul piano del suffragio per la costituzione del prossimo Parlamento Europeo, constatiamo l’ impegno elettorale di quasi tutti gli esaminandi per un candidato del Pdl, compresi gran parte di quelli che formano la Lista Civica Lesinese. Quest’ ultima, infatti, è formata da militanti di Alleanza Nazionale, ex pluricandidati sindaci ed ex assessori di Forza Italia che oggi chiedono fiducia ai propri elettori rivendicando la possibilità di conseguire la segreteria del Pdl in seguito alle Elezioni e che per questo fanno campagna elettorale per il candidato Pdl Salvatore Tatarella il quale, però, trae beneficio anche dall’ appoggio elettorale di alcuni esponenti della lista Schiavone. Silvestris e Patriciello gli altri candidati Pdl consigliati rispettivamente dalla lista Schiavone e Matarante. La corsa al Pdl è aperta! Sulla questione ci preme una riflessione! Nel momento in cui ci si contratta per avere un posto in lista come candidato Sindaco o Consigliere non si bada al partito di cui si è parte, né ha alcun peso il parere del proprio gruppo politico locale. Successivamente però succede che ognuno abbia un referente di partito a livello provinciale o regionale alle spalle, per cui si presenterà ad alcuni elettori come candidato Pdl o altro e ad altri elettori come semplice componente di una lista civica per Lesina senza colore partitico. E’ chiaro, nel momento in cui si profila la possibilità di avere un posto da candidato si ragiona esclusivamente secondo il proprio interesse e successivamente si pensa alla strategia da usare, sia essa ideologica o locale, per spiegare la propria decisione e persuadere il proprio elettorato. E' forse questo il motivo per il quale queste Elezioni Comunali non vedono la presenza di una lista targata Pdl? Il nostro intento dinanzi a tale confusione ideologica e, permetteteci, superficialità degli esponenti politici locali, è quello di invitare coloro che strumentalizzano la loro appartenenza al Pdl a condurre i propri comizi elettorali in presenza di figure rappresentative del partito in modo da dare maggiore concretezza e credibilità alla propria azione politica e sottovalutare di meno l’ intelligenza dell’elettorato lesinese. Ci corre l'obbligo, inoltre , di invitare la cittadinanza ad informarsi maggiormente e costantemente sull' operato dei nostri politici in modo da avere a disposizione un quadro politico più chiaro in base al quale decidere la propria scelta di voto in maniera congrua al comportamento tenuto da ognuno dei protagonisti di questo palcoscenico elettorale.
di Antonio Giuseppe Colella